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Italia, si allarga l’inchiesta su dossieraggio e furti di dati

Una rete con appoggi di alto livello che girava intorno alla società Equalize, che si è impossessata illegalmente di un’infinità di informazioni sensibili per poi rivenderle

  • 3 ore fa
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RG 7.00 del 28.10.2024 - Il servizio di Alessandro Braga

RSI Info 28.10.2024, 07:19

  • ANSA
Di: RG-Braga/RSI Info 

In Italia si sta allargando l’inchiesta sul furto di banche dati per mano di una rete di hacker ed ex appartenenti alle forze dell’ordine che si sarebbero impossessati illegalmente di decine di migliaia di informazioni sensibili.

Negli ultimi giorni sono infatti emersi sempre più particolari sulla rete che girava intorno alla società Equalize, che è riuscita a impossessarsi di un numero enorme di dati sensibili di molti cittadini italiani. Il gruppo al centro dell’indagine sui dossieraggi, nelle parole degli inquirenti, godrebbe di appoggi di alto livello in vari ambienti, anche in quelli della mafia e dei servizi segreti, pure stranieri.

Quella scoperta dalla Direzione distrettuale antimafia (DDA) è una struttura capace, grazie alle conoscenze adeguate, di infiltrarsi in ambienti considerati “super” protetti come ministeri, istituti bancari ed enti statali, con lo scopo è recuperare informazioni segrete per poi rivenderle. “Un pericolo per la democrazia”, hanno detto i giudici che stanno indagando, in attesa di ulteriori sviluppi.

Tra le persone i cui dati sono stati sottratti ci sarebbe anche il presidente del Senato italiano, Ignazio La Russa. In un’intercettazione uno degli arrestati si sarebbe pure vantato di aver clonato un account mail del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In un’altra telefonata la stessa persona diceva di avere in mano 800’000 dati riservati, rubati anche nei file dei servizi segreti e pronti per essere venduti in Italia o all’estero.

Tra i clienti illegali di Equalize ci sarebbero anche banchieri e imprenditori, che usavano le informazioni trafugate per interessi economici, in alcuni casi anche privati.

“Nessuno Stato di diritto può tollerare tutto questo”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Oltre a proseguire le indagini, sarà inoltre da capire anche come sia stato possibile violare il sistema di sicurezza informatica nazionale.
                

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