L’abbattimento di un jet siriano da parte dell’aviazione statunitense ha dato vita a un’escalation non solo militare, ma soprattutto diplomatica. E’ la prima volta dall’inizio della guerra in Siria che gli americani distruggono un aereo di Damasco che bombardava i combattenti della coalizione nei pressi di Raqqa e lo schianto del Sukhoi fedele ad Assad ha scatenato le reazioni inferocite del regime e del Cremlino.
Gli USA precisano che il loro aereo ha solo difeso militi della coalizione
Il Governo siriano ha tacciato l’abbattimento al pari di una “flagrante aggressione” che conferma il “sostegno di Washington al terrorismo”, mentre Mosca ha reagito ancor più duramente, al punto che Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha invitato gli Stati Uniti a “rispettare la sovranità e l’integrità della Sira”, auspicando che si evitino “azioni unilaterali”.
Secondo Lavrov, la logica vorrebbe che le operazioni militari in territorio siriano fossero coordinate con l’Esecutivo di Damasco, mentre la tv di Stato siriana ha precisato che il suo jet era impegnato contro l’IS. Gli americani hanno rimarcato che il loro obiettivo consiste nel difendere la coalizione e i suoi partner e non attaccare il regime siriano.
ATS/Reuters/AFP/EnCa
RG 18.30 del 19.06.2017 Il servizio di Giuseppe d'Amato
RSI Info 19.06.2017, 20:37
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