Mondo

Jihadista resta in carcere

Respinta la richiesta di scarcerazione di un iracheno accusato di sostegno all'IS; ha già trascorso più di mille giorni in prigione

  • 26.02.2021, 16:04
  • 22.11.2024, 17:31
Immagine d'archivio

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  • ©Keystone
Di: ATS/SP 

Il Tribunale penale federale (TPF) ha respinto la richiesta di scarcerazione di un iracheno, condannato a 5 anni e 10 mesi lo scorso ottobre per sostegno allo Stato islamico (IS).

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ISIS, la pena più severa di sempre in Svizzera

Telegiornale 08.10.2020, 22:00

L'8 ottobre 2020, la Corte penale del TPF aveva pronunciato una pena di 5 anni e 10 mesi nei confronti del 52enne, oltre all'espulsione per 15 anni dalla Svizzera. Si trattava comunque di un verdetto più clemente rispetto ai 6 anni e 9 mesi richiesti dal Ministero pubblico della Confederazione, che voleva anche l'internamento.

L'uomo ha depositato ricorso, ma, con una decisione resa nota oggi, la Corte dei reclami penali del TPF ha giudicato rispettato il principio di proporzionalità da parte dell'istanza precedente. Inoltre, ha considerato fondato il pericolo di fuga, già avanzato dal Tribunale delle misure coercitive.

L'iracheno non ha infatti legami rilevanti nel Paese e in passato ha tentato di procurarsi false identità. Perciò, pur se l'interessato ha già trascorso in carcere circa mille giorni, il mantenimento della detenzione è stato ritenuto ragionevole.

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