Analisi

Kim Jong-un, la figlia come leader del futuro?

Kim Ju-ae, 10 anni, è stata per la prima volta descritta come “Hyangdo” (grande guida) e più indizi lasciano intendere che potrebbe essere lei la prescelta per guidare la Corea del Nord

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  • 20 marzo, 08:59
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Una delle ultime foto del leader con sua figlia, lo scorso 9 febbraio

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Di: Lorenzo Lamperti

Hyangdo, in coreano, significa “grande guida”. Il 16 marzo, per la prima volta, l’agenzia di stampa statale della Corea del Nord ha utilizzato proprio il termine hyangdo per descrivere una bambina di dieci anni. La bambina in questione si chiama Kim Ju-ae ed è la figlia del leader supremo Kim Jong-un. Secondo molti osservatori, l’inedito utilizzo dell’espressione in riferimento alla piccola rappresenta un ulteriore segnale di un’ipotesi che pare prendere sempre più corpo: Ju-ae potrebbe essere la prescelta dal padre per la sua successione. Un momento presumibilmente ancora lontano, visto che Kim ha da poco compiuto appena 40 anni, ma che avrebbe portata storica. Sarebbe infatti la prima volta che una donna ascende ai vertici della dinastia Kim, con Ju-ae che assumerebbe la carica di leader suprema dopo il padre, il nonno Kim Jong-il e il bisnonno Kim Il-sung.

Tecnicamente, l’agenzia di regime KCNA ha parlato di “grandi persone di guida” al plurale, riferendosi sia a Kim Jong-un sia alla figlia, nel resoconto di una loro visita per l’inaugurazione di un’azienda agricola. Gli esperti delle liturgie nordcoreane affermano in modo pressoché unanime che si tratta di uno sviluppo molto significativo, visto che il termine hyangdo viene utilizzato solo per identificare funzionari di massimo livello. “Questa è la prima espressione dell’elevazione di Kim Ju-ae al rango di leader”, ha dichiarato all’Afp Yang Moo-jin, direttore dell’Università di studi nordcoreani di Seul. “Questo livello di adorazione personale per Kim Ju-ae suggerisce fortemente che sarà lei a succedere a Kim Jong-un come prossima leader della Corea del Nord”, sostiene invece Cheong Seong-chang, direttore del Centro strategico per la penisola coreana del Sejong Institute.

Non si tratta del primo segnale del ruolo sempre più centrale di Ju-ae, la cui esistenza era rimasta un mistero fino all’autunno del 2022. Prima di allora, l’unica traccia a riguardo era una testimonianza dell’ex stella del basket Dennis Rodman, che disse di averla tenuta in braccio durante un viaggio a Pyongyang nel 2013.

Tutto è cambiato a partire dal 19 novembre 2022, quando sono state diffuse le immagini del test di un missile balistico intercontinentale che a ottobre ha sorvolato per la prima volta dopo sei anni il Giappone, causando l’accensione di allarmi antiaerei in alcune isole. Nelle foto si vedeva la piccola Ju-ae al fianco del padre, mentre assistevano insieme al lancio del missile. Da lì in poi le apparizioni di Ju-ae si sono moltiplicate, con una netta accelerazione dall’inizio del 2023. Dapprima soprattutto in momenti “ufficiali”, come il 75esimo anniversario della fondazione dell’esercito nordcoreano, poi anche in concomitanza di eventi più “mondani” come le partecipazioni a eventi sportivi. Quasi sempre, nelle foto si vede Ju-ae sedere direttamente al fianco di Kim Jong-un, con la potente sorella del leader, Kim Yo-jong, alle loro spalle. Qualche mese fa è stata anche lanciata una serie di francobolli in cui appare insieme al padre: si tratta di 11 diverse immagini commemorative del lancio del missile intercontinentale Hwasong-17.

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Kim Ju-ae a una parata militare a Pyongyang l'8 febbraio 2023

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A dicembre scorso c’è stato un nuovo salto di qualità nel lessico dei media. Da “nobile bambina” e “amata figlia” si è passati a “figlia più amata” o a “rispettata”. Ora la nuova elevazione a “grande guida”, che sembra consolidare l’ipotesi avanzata a gennaio da un dossier dei servizi segreti della Corea del Sud, secondo cui la bambina sarebbe la prescelta per la successione. Un tempo si credeva che l’eredità di Kim avrebbe potuto essere raccolta dalla sorella Yo-jong, che si dice essere molto apprezzata dal presidente cinese Xi Jinping, o dal fratello maggiore. Ma ora le autorità sudcoreane iniziano a mettere in dubbio l’effettiva esistenza di un primogenito, che secondo le informazioni diffuse da Seul negli anni scorsi sarebbe nato nel 2010.

Il tempo dirà se davvero la decisione è già stata presa o no, ma intanto è interessante notare come la costante moltiplicazione di apparizioni di Ju-ae, così come della continua elevazione del lessico che le viene applicato sui media di regime, sia avvenuta in un momento assai delicato per Pyongyang. Al momento della prima apparizione, non si erano ancora spenti del tutto gli echi della lunga sparizione di Kim nella primavera 2020, che aveva aperto a un toto nomi per la successione. Mostrando la figlia è come se il leader supremo avesse voluto mostrare al mondo che la sua “data di scadenza” è lontana. Lo svelamento di Ju-ae corrisponde anche a un evento, il lancio del missile balistico intercontinentale, che segna l’ingresso in una nuova fase di tensioni nella penisola coreana, con un aumento della retorica bellicista. Ecco che allora, tenendo per mano Ju-ae di fronte alle immagini di missili o carri armati, Kim sembra dire ai nordcoreani: “Tutto quello che sto facendo e che farò è per il futuro di mia figlia, dunque per il futuro di tutti voi”. O ancora, se davvero lei è la prescelta, per il futuro della leadership della Corea del Nord.

Corea del Nord, nuovo test missilistico

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