I ministri degli esteri di 24 dei 27 Paesi dell’Unione Europea (assenti i rappresentanti di Ungheria, Polonia e Lettonia, questi ultimi due “malati”) hanno raggiunto Kiev oggi, lunedì, per una riunione definita “storica” (è stata la prima al di fuori dei confini dell’Unione) e volta a definire un “sostegno duraturo” in favore dell’Ucraina.
Ministri esteri UE riuniti a Kiev
SEIDISERA 02.10.2023, 18:18
Contenuto audio
La Russia “non deve contare sulla stanchezza dell’Europa”, ha detto la francese Catherine Colonna, stanchezza crescente di cui invece il Cremlino vede sempre più i segnali, non solo fra i Ventisette (si pensi all’esito delle elezioni slovacche nel weekend), ma anche oltre Atlantico. “La vittoria dell’Ucraina dipende dalla nostra cooperazione”, ha insistito per altro il presidente Volodymyr Zelensky, cosciente del fatto che il suo Paese regge lo sforzo bellico (e non solo) grazie al contributo occidentale.
Zelensky ha auspicato tutta una serie di nuove misure. A cominciare da un’estensione delle sanzioni contro l’Iran, fornitore dei droni Shahed-136. La Russia ne ha utilizzati più di 500 in settembre, un record. Sono armi a buon mercato, ma il cui uso massiccio esaurisce le difese antiaeree ucraine. Tanto lo stesso Zelensky quanto il capo della diplomazia Dmytro Kuleba hanno inoltre insistito sulla necessità di riversare all’Ucraina gli attivi dello Stato russo (per centinaia di miliardi di dollari) che sono stati congelati in Occidente dopo l’inizio della guerra.
Kiev spera di entrare presto a far parte dell’UE, ha ottenuto nel giugno 2022 lo statuto di candidata all’adesione ma passi ulteriori sono condizionati a una serie di riforme in particolare nella lotta alla corruzione.
Ministri degli Esteri UE riuniti a Kiev
Telegiornale 02.10.2023, 12:40