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L’atteso incontro fra Biden e Xi a San Francisco

Al via mercoledì il summit APEC: Pechino invita a comunicazione e sviluppo, no a una nuova Guerra Fredda

  • 14 novembre 2023, 18:08

Incontro tra Xi e Biden, il commento di Elisa Tirabassi

Telegiornale 13.11.2023, 21:08

Di: Elisa Tirabassi

C’è grande attesa per l’incontro dei presidenti di Stati Uniti e Cina previsto per mercoledì 15 Novembre a margine del summit per la Cooperazione Economica Asia-Pacifico (APEC) a San Francisco. Si tratta del primo incontro in un anno fra il leader statunitense Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping, nonché la prima visita di Xi negli USA dal 2017 sotto la precedente amministrazione Trump. Nel momento in cui le relazioni fra Pechino e Washington sono ai minimi storici, analisti ed esperti concordano sul fatto che non ci si deve attendere una risoluzione definitiva delle innumerevoli questioni bilaterali. Si guarda all’incontro con cautela in quanto resta elevatissimo il livello di competizione fra le due potenze mondiali e la reciproca necessità di salvaguardare i propri interessi su questioni di profonda rilevanza globale.

La posizione di Pechino

La Cina punta su due fattori: comunicazione e concorrenza. In occasione dell’incontro fra Xi e Biden, Pechino ha infatti ribadito l’impegno a ristabilire una comunicazione costruttiva a scapito di ostilità e conflitto. “La Cina non teme la concorrenza, ma non siamo d’accordo sul fatto che le relazioni Cina-USA debbano essere definite da essa”, ha spiegato la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning. “Ci auguriamo che gli Stati Uniti mantengano il loro impegno a non cercare una nuova Guerra Fredda con la Cina e lavoreranno per riportare le relazioni bilaterali sulla via di uno sviluppo sano e stabile”, ha aggiunto. La portavoce ha poi ribadito che la Cina “vede e gestisce le sue relazioni con gli Stati Uniti in conformità con i tre principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa”. Pechino ha esortato gli USA a “rispettare il legittimo diritto allo sviluppo piuttosto che enfatizzare le proprie preoccupazioni a scapito degli interessi della Cina”. “Cercare di rimodellare gli altri paesi a propria immagine è un esempio di egemonia che non porta da nessuna parte. La Cina non cerca di cambiare gli Stati Uniti, né gli Stati Uniti dovrebbero cercare di modellare o cambiare la Cina”, ha aggiunto Mao.

I dossier previsti sul tavolo dei due leader

Si prevede che nell’incontro di domani i presidenti di USA e Cina potranno confrontarsi a lungo sulla questione Taiwan. Pechino ha ribadito il suo invito a Washington ad attenersi al principio di “Una sola Cina” secondo cui Taiwan è parte inalienabile di essa. “La questione di Taiwan è un affare interno della Cina e risolverla spetta ai cinesi che non tollerano interferenze straniere. [...] Durante il G20 di Bali, gli Stati Uniti hanno affermato esplicitamente che il governo americano non sostiene l’indipendenza di Taiwan. Gli Stati Uniti devono onorare il proprio impegno nei confronti di una Cina unica e opporsi all’indipendenza di Taiwan con azioni concrete”, ha affermato la portavoce. Sulla questione, il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha annunciato la volontà del presidente Biden di ristabilire i legami militari con la Cina. L’interruzione è avvenuta a seguito della visita a Taiwan dell’allora speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi e a causa dell’invio di armi a Taipei da parte degli Stati Uniti.

Fra i temi caldi di discussione si pensa rientrerà anche l’Intelligenza Artificiale e lo sviluppo di nuove tecnologie. Da una parte, Pechino cercherebbe un dialogo più ampio sull’AI e sullo sviluppo di altre tecnologie nella speranza di non incappare in ulteriori restrizioni e sanzioni da parte di Washington. Dall’altra, gli Stati Uniti - che hanno imposto restrizioni sui microchip con l’obiettivo di ostacolare la capacità della Cina di sviluppare un’AI avanzata - e le preoccupazioni per le sue applicazioni in ambito militare.

L’incontro di domani potrebbe anche vedere la sigla di un accordo per bloccare la produzione e l’esportazione di fentanyl - un oppioide sintetico che avrebbe causato centinaia di migliaia di morti negli Stati Uniti - da parte della Cina. Il dipartimento di Giustizia statunitense ha annunciato il 3 ottobre sanzioni contro aziende situate in Cina che avrebbero prodotto sostanze chimiche usate per realizzare il fentanyl e distribuirlo illegalmente negli Stati Uniti.

Fra gli altri papabili temi rientrano la questione del Mar Cinese meridionale, i conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza e le relazioni commerciali fra Pechino e Washington. In questa direzione, un segnale positivo per la salute delle relazioni è giunto dalla partecipazione della prima rappresentanza ufficiale degli Stati Uniti alla sesta edizione dell’importante Fiera dell’import (CIIE), conclusa il 10 novembre a Shanghai. La Camera di Commercio Americana (AmCham) di Shanghai ha infatti ospitato insieme al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti il Padiglione Americano per l’Alimentazione e l’Agricoltura.

Cosa si diranno Biden e Xi Jingping?

Telegiornale 13.11.2023, 12:45

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