La situazione sanitaria in Italia, entrata da una settimana nella fase due, è in continuo miglioramento. In terapia intensiva si contavano venerdì 595 persone in tutto il paese, con un calo di 45 pazienti rispetto a giovedì. Quasi 60'000 il numero di assistiti, anch'esso in calo di circa 1'600 persone sull'arco di 24 ore. In totale dall'inizio dell'epidemia sono 32'000 i deceduti e quasi 230'000 le persone che hanno contratto il virus.
L'andamento dell'epidemia in Italia
In tutte le regioni italiane i casi sono in calo. Anche in Lombardia, epicentro dell'epidemia nella penisola, dove circa 4'028 persone sono ricoverate, di cui 207 in terapia intensiva.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 25'933 in Lombardia, 8'452 in Piemonte, 4'730 in Emilia-Romagna, 3'023 in Veneto, 1'786 in Toscana, 1'908 in Liguria, 3'635 nel Lazio, 1'768 nelle Marche, 1'292 in Campania, 1'838 in Puglia, 607 nella Provincia autonoma di Trento, 1'519 in Sicilia, 485 in Friuli Venezia Giulia, 1'179 in Abruzzo, 224 nella Provincia autonoma di Bolzano, 59 in Umbria, 306 in Sardegna, 43 in Valle d’Aosta, 302 in Calabria, 184 in Molise e 49 in Basilicata.
Nuovi casi registrati ogni giorno in Italia
Aperture e controlli
Nonostante i cali, la guardia resta alta: nel primo fine settimana della cosiddetta fase 2, partita il 18 maggio, ovvero una settimana fa, si prevede un aumento dei controlli, dopo l'esponenziale numero di assembramenti nei principali centri. Venerdì sera a Brescia, per esempio, le autorità hanno chiuso gli ingressi alla zona della movida in città. A Roma poi sarà schierato un migliaio di agenti.
Economia e tensioni sociali
In tre mesi in Italia sono state perse quasi 11'000 aziende artigiane e senza aiuti potrebbero diventare 100'000 a fine 2020. A sostenerlo è la Cgia di Mestre, per cui si tratta di un dato negativo, ma in linea con quanto registrato nello stesso arco temporale dei tre anni precedenti. Secondo l'associazione che rappresenta artigiani e piccole imprese, il peggio dovrebbe arrivare nei prossimi mesi.
Tant'è che una sessantina di persone, tutte con mascherina tricolore e ha distanza, hanno manifestato contro il Governo in piazza Venticinque aprile a Milano. Tra loro, alcuni ristoratori e medici che hanno chiesto all'Esecutivo "risposte chiare e interventi precisi" per aiutare il mondo del commercio in grave difficoltà per via dell'emergenza COVID-19.
Al presidio, organizzato dal gruppo spontaneo "Mascherine tricolore", nato su Facebook, hanno partecipato anche esponenti di CasaPound. Oltre a intonare l'inno d'Italia, i manifestanti hanno dedicato un minuto di silenzio alle "vittime del virus", non solo i morti ma anche quegli imprenditori duramente colpiti dal punto di vista economico.