Continuano ad alzarsi i toni tra Stati Uniti e Russia dopo le dichiarazioni del presidente USA, Joe Biden, che qualche giorno fa ha definito il suo omologo russo, Vladimir Putin, un assassino. L'accusa di Biden fa seguito, tra l'altro, al rapporto dell'intelligence americana, che punta il dito contro il Governo russo per l'avvelenamento del dissidente Alexei Navalny (sopravvissuto all'avvelenamento, ma incarcerato immediatamente dopo il suo rientro in patria). Tra le due grandi potenze, dunque, soffiano sempre più venti da guerra fredda. A questo si aggiungono anche le prese di posizione di NATO e Unione europea.
È vero che non è stato Joe Biden, ma il giornalista della ABC che lo intervistava, a pronunciare la parola killer, ma la risposta con minaccia del nuovo capo della Casa bianca, che ha detto “sì, penso che Putin lo sia e per questo pagherà” non poteva non generare una reazione a catena. A cominciare dall’indignazione dei russi, dei loro media e dei loro responsabili politici, che non si fanno sentire molto spesso. Offendere il capo di Stato però significa offendere l’intero Paese. E c’è anche chi, come il presidente della Duma, ha seguito il principio dell’occhio per occhio e ha definito Joe Biden "un vecchio affetto da demenza senile". Sulla questione ha preso posizione anche l'omologa americana del presidente della Duma, la Speaker della Camera USA, Nancy Pelosi, che domenica sera ospite al programma "Che tempo che fa" della RAI ha detto che se Putin è stato bollato come un assassino è semplicemente perché lo è.
Intanto l'UE prosegue a colpi di sanzioni individuali, congela patrimoni e rifiuta visti ad alti funzionari e politici russi, mentre il segretario generale della NATO, Stoltenberg, a un soffio dal prossimo vertice dell'Alleanza atlantica, ha dichiarato di condividere le affermazioni di Biden, e ha accusato Putin di avere un comportamento aggressivo. "Putin è il responsabile ultimo di tutte le azioni condotte dallo Stato russo. Il suo comportamento è aggressivo" e contempla "tentativi di omicidio nei confronti degli oppositori" e altre azioni che "insieme formano un modello, un comportamento inaccettabile. La NATO continuerà a proporre un doppio approccio: essere ferma e dura ma anche proporre un dialogo".
Dal canto suo Putin, dopo aver rispedito al mittente le accuse di Biden e aver usato un certo sarcasmo per rispondere al presidente USA ("Quando eravamo piccoli e litigavamo, dicevamo... 'chi lo dice sa di esserlo'"), ha invitato gli Stati Uniti a riflettere sulla loro storia di violenza, dal genocidio dei nativi americani alla schiavitù e ha quindi augurato "buona salute" al suo omologo statunitense. Poi ha detto che vuole confrontarsi con Biden. "Parliamo di democrazia. Farebbe bene sia ai cittadini russi che a quelli americani".