Ritardi nelle consegne, ordini cancellati, tasse doganali maggiorate, e costi gonfiati dalla comparsa anche di tariffe inattese. Quella dei fiori è solo una delle tante industrie britanniche che si trovano in difficoltà a causa dell’entrata in vigore – ufficialmente dal primo gennaio 2021 – della Brexit.
L’accordo commerciale ha evitato l’introduzione di dazi e quote, ma non i forti disagi nelle spedizioni, registrati in queste settimane, da e per il Regno Unito. Sotto forma di ritardi e costi aggiuntivi; significativi contrattempi, logistici come economici. Perché se Londra e Bruxelles hanno sottoscritto un trattato di libero scambio, la presenza di una dogana lungo la Manica rappresenta comunque un implicito rallentamento per le merci.
Senza trascurare le nuove pratiche burocratiche che si traducono per le aziende, e dunque anche per i consumatori finali, in un costo aggiuntivo, mai così indesiderato per una economia, quella britannica, che nel 2020 ha subito una contrazione del 10%.
Brexit, San Valentino senza fiori
Telegiornale 14.02.2021, 21:00