La California ha sete. Tanta sete. Tanta che il governatore ha emesso un ordine di razionamento dell'acqua per i prossimi dieci mesi.
Non piove e nei mesi scorsi non ha nemmeno nevicato, almeno non abbastanza. La Sierra Nevada, la catena montuosa, con picchi oltre i 4'000 metri, quest'inverno è infatti rimasta praticamente a secco. Una situazione che non fa che peggiorare il problema della carenza d'acqua cui lo stato USA è confrontato da anni. Ma è la prima volta che il deficit idrico si presenta grave al punto da costringere a adottare un provvedimento che non ha precedenti. I consumi dovranno essere limitati di un quarto, ha deciso per decreto Jerry Brown avvertendo tutti i concittadini: "Siamo in una nuova era, l'idea di avere un bel praticello verde da annaffiare tutti i giorni ormai appartiene al passato".
L'acqua scarseggia
L'ordine tocca tutti o quasi: privati, enti pubblici e aziende. Per scoraggiare lo spreco, le aziende idriche potranno alzare le bollette. Gli unici esclusi sono gli agricoltori (una decisione che ha scatenato non poche polemiche dato che il settore utilizza l'80% dell'acqua) e i produttori di petrolio ai quali il il governatore Jerry Brown non ha chiesto, per ora, di fermare o di ridurre le operazioni di fracking. Lo scorso anno, per estrarvi il greggio, hanno pompato nel sottosuolo californiano all'incirca 250'000'000 di litri d'acqua.
Diem/RG