Nonostante le pressioni della piazza e dell’Unione Europea e le risse fra deputati di opposte fazioni in aula, il Parlamento georgiano ha adottato martedì in via definitiva il controverso progetto di legge contro “le influenze straniere”, che impone a tutte le ONG e ai media che ricevono dall’estero oltre il 20% dei loro finanziamenti di registrarsi come “organizzazioni che perseguono gli interessi di una potenza straniera”.
Una norma definita “russa” dai suoi detrattori, perché ispirata a quella analoga in vigore in Russia e perché avvicina il Paese del Caucaso verso il Cremlino, allontanandolo da Bruxelles. Poco prima del voto in terza e ultima lettura - 84 “sì” e 30 “no” - il portavoce dell’Unione Europea Peter Stano aveva affermato che questo passo costituisce “un grave ostacolo” sulla via dell’adesione di Tbilisi all’UE, a cui è ufficialmente candidata dal dicembre dello scorso anno.
Decine di migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade nelle ultime settimana per chiedere alle autorità di rinunciare al testo, ma a differenza di quanto accaduto lo scorso anno senza riuscire a dissuadere il partito “Sogno georgiano” attualmente al potere.
Scontri tra forze dell’ordine e cittadini
Con l’approvazione della controversa legge ci sono stati scontri tra le forze dell’ordine e migliaia di cittadini che protestano da giorni fuori dalla sede del Parlamento.
Lo riporta Sky News. Alcuni manifestanti hanno sfondato le barricate d’acciaio installate intorno al perimetro della Camera dei deputati. La polizia in tenuta antisommossa ha reagito con i cannoni ad acqua per disperdere la folla.
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Georgia: l'intervista al giornalista Robin Fabbro
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Georgia, scontri in piazza dopo l’approvazione del disegno di legge sulla “influenza straniera”
RSI Info 02.05.2024, 10:16
Notiziario
Notiziario 14.05.2024, 16:00
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