La Grecia ha detto un sonoro "no" alle riforme imposte dai creditori internazionali: con circa il 90% dei voti scrutinati, il campo dei contrari ha raccolto oltre il 61% delle preferenze, contro poco più del 38% dei favorevoli.
Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha salutato la scelta del popolo come un mandato per trovare una soluzione alla crisi con l’Europa e non di rottura. Il Governo, ha aggiunto, è pronto a tornare al tavolo dei negoziati senza aspettare, per permettere alle banche greche di riaprire i battenti. Il risultato del referendum ha anche portato alle dimissioni di Antonis Samaras, leader dell’opposizione greca, che aveva fatto campagna per il “sì”.
Il discorso di Tsipras dopo il voto (EBU)
RSI Info 06.07.2015, 02:08
Reazioni contrastanti dal campo europeo, con la Angela Merkel, François Hollande e la Commissione europea concordi nell’affermare che la volontà dei cittadini greci vada rispettata, mentre il ministro dell’economia tedesco, Sigmar Gabriel, ha detto che un nuovo accordo è “difficilmente immaginabile”.
Nuovi negoziati sono comunque all’orizzonte, e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha convocato un vertice della zona euro per martedì sera per discutere della situazione dopo il voto.
AFP/REUETRS/AP/sf
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