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La Hong-Kong post-ombrelli

Un libro parla dell’eredità delle proteste del 2014 in una rara presentazione a Pechino

  • 29 marzo 2016, 08:19
  • 7 giugno 2023, 18:47
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Il festival letterario del Bookworm a Pechino, alla sua 10 edizione - di Laura Daverio

RSI 29.03.2016, 08:51

Dal rapimento di editori di libri critici a Pechino, liberati dopo mesi di detenzione segreta e confessioni in televisione, alle recenti proteste contro nuovi fondi per un treno ad alta velocità che collegherà l’ex colonia Britannica alla capitale cinese, il rapporto tra Hong Kong e Pechino è sempre più teso.

In Cina il tema non si discute apertamente, non di fronte a un pubblico. Ma il festival letterario Bookworm, che prende il nome dalla libreria straniera che lo organizza a Pechino, ha osato organizzare il lancio di un libro che ne parla apertamente.

Pensieri liberi al festival Bookworm

È un festival che vanta autori da ben 30 paesi al mondo, tra cui c’è Jason Ng, giornalista del quotidiano di Hong Kong South China morning Post, che ha appena pubblicato “Umbrellas in Bloom”. Il libro parla del movimento di disobbedienza civile guidato dagli studenti, esploso nel settembre 2014 e durato 78 giorni. Jason Ng ha fatto parte del movimento, dormendo in tenda nelle zone occupate.

Quando Pechino parla del ritorno di Hong Kong nel 1997 enfatizza solo la riunificazione di uno stesso popolo e la fine dello status coloniale della città. Quello di cui non si parla è che gran parte della popolazione cinese di Hong Kong è scappata dalle persecuzioni dopo la presa al potere dei comunisti.

Jason Ng al festival letterario del Bookworm

Jason Ny al festival letterario del Bookworm

  • Laura Daverio/RSI

Il passaggio da un paese e da un sistema a un altro, ha lasciato un “trauma”, come lo ha definito Jason Ng, che non è mai stato affrontato. E sotto la presenza sempre più evidente di Pechino la tensione è andata peggiorando. L’autore spiega come a Hong Kong tutto sia veloce, come non ci si conceda tempo di riflettere, ed era solo questione di tempo perché una miccia facesse esplodere la situazione. Ed è proprio quello che è successo con il Movimento degli Ombrelli.

Un’eredità che l’autore ha analizzato alla luce di una tensione in crescita tra una Pechino sempre più presente e un governo locale incapace di fare da tramite.

Il futuro di Hong Kong è “oscuro” ha detto l’autore, che ha spiegato come la fine del movimento abbia visto il sorgere di una società polarizzata, dove le posizione pro-Pechino e quelle contro sono sempre più radicali e inconciliabili. Una situazione molto difficile in un momento in cui, invece, il dialogo è cruciale.

“Due parole non si possono pronunciare a HK” spiega Jason Ng, “compromesso e pragmatismo”. Posizioni moderate vengono interpretare automaticamente come pro-Pechino. Di fronte a una sala piena, Jason ha parlato così della sua esperienza e del suo libro, che però è uscito in ritardo. Il motivo? La sua casa editrice non riusciva a trovare una compagnia che accettasse di pubblicarne il contenuto, per timore di ripercussioni da Pechino.

Laura Daverio

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