Urne aperte in Polonia dove, alle elezioni politiche di oggi (domenica), la sfida principale è fra due donne: Ewa Kopacz, 59 anni, attuale premier, subentrata a Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, anche alla guida del partito di centro Piattaforma civica (PO), e Beata Szydlo, 52 anni, vicepresidente del partito nazionalconservatore Diritto e giustizia (PIS) e "designata" come futuro premier dal leader, Jaroslaw Kaczynski, (gemello del presidente Lech, morto nel 2011 nella sciagura aerea di Smolensk).
Beata Szydlo del PIS (a sinistra) ed Ewa Kopacz del PO
Secondo i sondaggi, pubblicati venerdì da Polska The Times, il PIS potrebbe vincere con il 39,5% dei voti, contro il 24,5% del PO, che lascerebbe quindi il governo dopo otto anni. Tutto il potere potrebbe dunque trovarsi, per la prima volta da anni, nelle mani di un solo uomo: Jaroslaw Kaczynski.
Il leader nazionalconservatore Jaroslaw Kaczynski
Tra chi teme il completamento della svolta a destra, a 5 mesi dall'elezione del presidente Andrzej Duda (voluto da Kaczynski), c'è anche uno dei piu importanti quotidiani polacchi, Gazeta Wyborcza, che ha pubblicata venerdì in prima pagina una presa di posizione dell'intera redazione. "La vittoria del PIS può minacciare la democrazia", spiegano i giornalisti, e aprire in Polonia la strada verso le riforme introdotte dal premier ungherese Victor Orban, alimentando euroscetticismo, egoismo nazionale e imponendo la dittatura della maggioranza.
ATS/M.Ang.