Cinque giorni dopo l'attentato alla redazione di Charlie Hebdo, "la caccia prosegue", ha annunciato questa mattina (lunedì) il premier francese Manuel Valls. Si cercano ancora "uno o più complici", ha detto il capo del Governo, annunciando nel contempo che nel paese il livello di allerta nel quadro del cosiddetto piano Vigipirate resta massimo, a "allarme attentato", e che saranno schierati 8'500 militari. La cifra è stata in seguito corretta al rialzo, a 10'000, dal responsabile della difesa Jean-Yves Le Drian. "Saranno disposti nei luoghi sensibili", ha precisato.
Una protezione speciale è riservata a scuole e luoghi di culto ebraici. Da oggi, 717 di essi sono difesi da 4'700 agenti. Lo ha annunciato il ministro dell'interno Bernard Cazeneuve proprio nell'istituto nei pressi del quale il terzo terrorista, Amedy Coulibaly, aveva preso degli ostaggi in un supermercato kosher, un gesto conclusosi con la sua uccisione da parte delle forze speciali e con la morte di quattro civili.
Nel medio termine, Valls ha indicato le prime piste contro la minaccia terroristica: un rafforzamento dei servizi di informazione e l'isolamento in carcere per i detenuti già radicalizzati. Si è mostrato prudente, invece, sull'eventualità di un "Patriot Act", sul modello statunitense del dopo 11 settembre 2001.
Amedy Coulibaly, il terrorista ucciso nel supermercato kosher, e la compagna Hayat Boumedienne: la Turchia conferma che si trova in Siria
Le autorità turche hanno intanto fatto sapere che la 26enne Hayat Boumedienne è entrata in Siria giovedì (il giorno in cui Coulibaly, il suo compagno, ha abbattuto una poliziotta a Parigi). Lo ha fatto transitando per la Turchia, dove era arrivata il 2 gennaio con un volo Madrid-Istanbul.
Un portavoce degli ospedali parigini ha a sua volta confermato che Farid Benyettou, 33enne mentore di uno dei fratelli Kouachi e reduce da una condanna per aver reclutato fondamentalisti per il jihad, era in stage da dicembre come infermiere proprio in uno dei nosocomi in cui sono stati ricoverati i feriti dell'attacco a Charlie Hebdo. È stato esentato dal lavoro e la collaborazione è stata interrotta dopo che il suo nome è emerso nell'ambito dell'inchiesta.
pon/ATS/Reuters