Il futuro della corrida divide la Francia che durante il weekend sarà teatro di varie manifestazioni di colore opposto in vista del voto dell'Assemblea nazionale sulla proposta di vietare la tauromachia atteso per la prossima settimana. Mercoledì la maggioranza della commissione legislativa ha respinto il disegno di legge avanzato dal deputato della France insoumise e attivista antispecista Aymeric Caron che gode del sostegno dei movimenti animalisti, compresa la Fondazione Brigitte Bardot.
La questione fa discutere i partiti (ci sono scissioni in tutte le forze, tranne tra i Verdi, nettamente contrari, e la destra, a favore di una pratica che fa parte della cultura popolare del sud del Paese) e la popolazione. Sabato, eletti di tutti gli schieramenti e appassionati difenderanno la tauromachia scendendo in piazza in diverse città in cui tradizionalmente si svolge la corrida. I gruppi per la protezione degli animali promettono contro-manifestazioni, tra cui una azione "ad alto impatto" a Parigi.
Illustrando le ragioni che l'hanno portato a avanzare la sua proposta di vietare la corrida, l'ex giornalista ha parlato della "barbarie" di una "cerimonia ipocrita, in cui l'animale che si suppone onorato viene macellato con una precisione e una raffinatezza che rasenta il sadismo". Da qui la richiesta di modificare l'articolo del codice penale francese che punisce i maltrattamenti agli animali ma non le corse dei tori né i combattimenti tra galli quando si può invocare una tradizione ininterrotta. In materia di corse dei tori, la Francia ne invoca ben due: quella della camarghese e quella delle Landes.
Il Governo ha fatto sapere di essere per il mantenimento dello status quo. Il tema non è ritenuto prioritario dall'Esecutivo e si teme che, in caso di approvazione della proposta, a finire nel mirino saranno altre tradizioni regionali. C'è chi già si immagina discussioni sulla proibizione del foie gras, delle grigliate, delle lumache e delle ostriche.