L'Etiopia, nel pieno della sua stagione delle piogge, ha annunciato mercoledì che è cominciato il riempimento della diga del gran rinascimento, un'operazione che richiederà diversi anni per essere completata e il cui inizio era già testimoniato dalle immagini satellitari diffuse dal 27 giugno. Il progetto idroelettrico da 5 miliardi di dollari avviato nel 2011 è il più grande dell'Africa e promette sviluppo al paese, ma è confrontato con i timori di Sudan e soprattutto Egitto, che si trovano più a valle lungo i 6'000 chilometri del corso del Nilo e che temono che l'acqua da cui dipende la vita di milioni di persone non raggiunga in futuro le loro rive in quantità sufficiente.
Il cantiere di Assosa nel 2013
Addis Abeba avrà infatti il controllo di questo gigantesco "rubinetto". Prima di questo strappo ha avuto un atteggiamento altalenante, passando dall'approccio diplomatico alla minaccia di agire di testa sua. Anni di trattative, le ultime nelle scorse settimane sotto l'egida dell'Unione Africana, non hanno portato finora a un accordo e ora non si esclude nemmeno l'ipotesi di un conflitto armato fra Egitto ed Etiopia.