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La fuga dal Nagorno-Karabakh diventa un esodo

Secondo Erevan sono 50’243 i rifugiati giunti in Armenia attraverso il corridoio aperto dall’Azerbaigian - Arrestato, invece, alla frontiera un ex leader dell’enclave

  • 27 settembre 2023, 15:59
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Armeni in fuga dal Nagorno-Karabakh dopo che l'Azerbaigian ha preso il pieno controllo dell'enclave separatista

  • Keystone
Di: ATS/AFP/Spi 

Oltre un terzo della popolazione che viveva fino alla scorsa settimana nel Nagorno-Karabakh è fuggita dalla regione separatista dopo l’offensiva lampo condotta dalle forze di Baku.

Le autorità armene hanno riferito mercoledì dell’arrivo di 50’243 rifugiati. L’esodo è stato favorito dallo stesso Azerbaigian che domenica ha aperto l’unica strada che collega l’enclave all’Armenia, quattro giorni dopo la resa dei conti con i separatisti e l’accordo di cessate il fuoco che pone il Nagorno-Karabakh sotto il controllo azero.

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Fuggono i separatisti, ma non tutti. Sempre mercoledì, da Baku è giunta notizia dell’arresto di un ex leader dell’enclave che stava cercando di raggiungere l’Armenia.

Si tratta di Ruben Vardanyan, un uomo d’affari che ha guidato il governo del Nagorno-Karabakh dal novembre 2022 allo scorso febbraio. “È stato arrestato”, ha indicato il servizio nazionale delle frontiere, senza fornire dettagli su cosa gli viene contestato.

L’ex leader 55enne “è stato consegnato alle autorità competenti” nella capitale Baku, indica il comunicato dove Vardanyan appare in una foto affiancato da due guardie di sicurezza.

L’arresto è stato confermato sul social X dalla moglie Veronika Zonabend: “Mio marito è stato arrestato questa mattina al confine mentre cercava di fuggire con migliaia di armeni”, ha scritto la donna, chiedendo “preghiere e sostegno” per il suo rilascio.

L’Azerbaigian si è impegnato a permettere ai ribelli che consegnano le armi di andarsene. Ma “coloro che hanno commesso crimini di guerra durante le guerre in Karabakh devono essere consegnati a noi”, ha dichiarato martedì una fonte governativa all’AFP.

Prima dell’operazione della scorsa settimana, l’Armenia, a maggioranza cristiana, e l’Azerbaigian, a maggioranza musulmana, avevano combattuto due sanguinose guerre per la regione del Nagorno-Karabakh dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991.

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Sanguinosa, alla resa dei conti, si sta rivelando anche l’ultima guerra lampo. Baku ha reso noto che la scorsa settimana nell’operazione contro i separatisti sono morti 192 soldati e un civile azeri. Più di 500 militari sono invece rimasti feriti.

Il bilancio complessivo dei combattimenti supera quindi i 400 morti, considerando che i separatisti hanno dichiarato di aver perso 213 uomini.

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