Il suo nome di battaglia era "Don". Lui è un italiano di 50 anni, partito dal Piemonte per Maidan e finito a combattere nell'est dell'Ucraina in seno al reggimento Azov, contro i separatisti. Lo ha fatto "per un ideale e per solidarietà con i suoi camerati", spiega nell'intervista di Ilaria Morani per tvsvizzera.it. Ora, dopo un anno, è rientrato a casa.
"Don" è un militante di estrema destra e appartiene alla Misantropic Division, una fratellanza internazionale che, anche dalla Svizzera (dalla Romandia in particolare), spedisce aiuti al fronte. Per essere ammesso nel reggimento e partire in guerra ha dovuto superare un duro allenamento e un esame ideologico. Con lui a combattere c'erano anche altri stranieri. Ma se ne trovano anche dalla parte opposta della barricata: è notizia di pochi giorni fa l'arresto, in patria, di otto spagnoli che si erano schierati con i ribelli filorussi.
pon/tvsvizzera.it