Con un colpo di pistola alla testa si è uccisa martedì a Indianapolis Paula Cooper, la giovane nera divenuta simbolo della battaglia contro la pena di morte negli Stati Uniti (e non solo).
La donna, che nel 1986 a soli 16 anni fu condannata alla sedia elettrica suscitando una grande mobilitazione anche in Europa, è stata trovata senza vita fuori da un residence nella parte nordovest della città. La polizia ha parlato di suicidio, anche se la conferma dovrebbe arrivare dall'autopsia prevista mercoledì o giovedì.
"E' una fine inconsueta per un caso davvero tragico", ha ammesso il procuratore di Indianapolis, Jack Crawford. "Ho seguito molti casi nella mia vita, ma nessuno è mai stato crudo come questo", ha aggiunto Crawford, ricordando che Paula aveva 15 anni e un passato di vittima di incesto quando, trent’anni fa assassinò un'insegnante di religione, Ruth Pelke, infierendo sulla vittima con 33 coltellate durante una rapina compiuta insieme a due amiche.
Reuters/AGI/EnCa
Paula ritratta prima di uscire dal carcere, nel giugno 2013