Moderna sta lavorando a una versione aggiornata del suo vaccino, già approvato e in uso anche in Svizzera, per fronteggiare meglio la variante sudafricana del coronavirus. "Da quello che abbiamo visto finora, le risposte immunitarie che otteniamo danno una proiezione molto alta, del 94%, contro il virus che sta circolando. Da studi che abbiamo fatto in vitro vediamo che gli anticorpi che risultano dall'immunizzazione bloccano ugualmente bene la variante inglese", spiega Andrea Carfi, vicepresidente e direttore delle ricerche sulle malattie infettive della società di Cambridge, nel Massachusetts, in un'intervista esclusiva alla RSI. Ma "la variante che è nata in Sudafrica sembra sfuggire un po' al vaccino che abbiamo adesso. C'è una perdita nel bloccaggio del virus. Però il livello di neutralizzazione dovrebbe essere protettivo". Anche se meno che per le altre, e per questo si studia il nuovo prodotto.
Carfi guida un gruppo di 42 ricercatori. In che modo lavora per affrontare le nuove varianti?
"Il lavoro che si sta facendo adesso sulla versione aggiornata è su un vaccino che tende ad avere delle risposte immunitarie contro la variante sudafricana. L'idea potrebbe essere quella di somministrare una terza dose dopo le due del vaccino corrente o dei prodotti di altre aziende farmaceutiche, dando quindi la terza dose, se necessario, con la versione aggiornata".
Il coronavirus può cambiare. Si sono sviluppate delle varianti e potrebbero svilupparsene altre. È preoccupato?
"Il virus cambierà, l'importante è essere preparati. Se vacciniamo tutti, anche con nuove varianti un certo livello di protezione ci dovrebbe essere. Però potrebbe anche essere che periodicamente si debba utilizzare una versione migliorata del vaccino, come succede per l'influenza, dove si fa una vaccinazione annuale per bloccare i nuovi virus".
Quanto è importante proseguire ora le vaccinazioni con la versione già in circolazione?
"Penso che in questo momento la priorità sia vaccinare tutti il più rapidamente possibile con i vaccini che abbiamo e nello stesso tempo sviluppare una versione aggiornata che possa conferire una protezione maggiore contro le varianti".