Le conseguenze del primo test nucleare francese, condotto nel 1960 nel Sahara algerino, furono molto più importanti di quelle ammesse all’epoca, secondo un documento rimasto segreto fino al 2013 e di cui dà notizia Le Parisien.
L’esperimento, noto con il nome in codice di “Gerboise Bleue”, dal nome di un roditore locale, fece entrare Parigi fra le potenze nucleari, dopo Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna. Gli effetti dell’ordigno, di una potenza di 70 kilotoni, si fecero sentire non solo nel deserto, in un’area comunque abitata da migliaia di persone e attraversata da carovane di nomadi, ma in tutta l’Africa occidentale, fin sulle coste spagnole e nell’entroterra della Sicilia. La capitale del Ciad fu contaminata dalle radiazioni il giorno dopo l'esplosione.
I tassi di radioattività furono relativamente bassi secondo i vertici militari francesi, ma solo in funzione di valori limite all’epoca molto più tolleranti di quelli fissati oggi. Le vittime chiedono ora risarcimenti e l’impegno della Francia per la decontaminazione del territorio.
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Gallery audio - L'atomica francese contaminò l'Algeria
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La corrispondenza di Alessandro Grandesso
RSI Info 14.02.2014, 13:25