Raffaele Cantone, da poco presidente dell’autorità anticorruzione italiana, ha proposto di "usare alcune norme antimafia per combattere la corruzione in Italia".
La richiesta giunge sulla scia dell’inchiesta-scandalo che ha svelato un’organizzazione di stampo mafioso che controllava appalti e politici nella capitale. Le indagini della procura romana hanno finora portato all’arresto di 37 persone mentre altre 100, tra cui l’ex sindaco della città, Gianni Alemanno, sono indagate. La tormenta che sta attraversando la capitale italiana non accenna a calmarsi: stamani sono avvenuti due nuovi arresti e la procura ha annunciato che a breve ci saranno nuove operazioni.
Cantone, che si è detto non sorpreso da quanto emerso dalle indagini, ha affermato che "una delle norme antimafia che sarebbe più utile stendere, è quella che disciplina i meccanismi per attivare le intercettazioni: obiettivamente è meno garantista, ma in questa situazione serve uno strumento più forte, benché sempre democratico". Il presidente dell’autorità anticorruzione ha poi aggiunto che "oltre ad aumentare le pene, sarebbe utile e necessario un intervento sulla prescrizione".
Ansa/CC/Red MM
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