I piani dell’Unione Europea per un accordo con Londra sullo status di Gibilterra dopo la Brexit non vanno bene perché rischiano di minare la sovranità britannica sul territorio, secondo il ministro degli esteri britannico Dominic Raab. Il riferimento è in particolare alla possibilità che sia la Spagna ad effettuare i controlli di frontiera al porto, all’aeroporto e nelle acque della penisola. In un’intesa bilaterale raggiunta lo scorso dicembre tra Londra e Madrid si prevede invece di fare eseguire tali controlli da Frontex, il corpo europeo di guardie di confine.
Per Bruxelles le misure avrebbero un impatto positivo sulla vita delle persone da entrambi i lati della frontiera, senza compromettere l’unità del mercato interno. Londra sembra invece suggerire che andasse tutto bene fino quando l’UE non si è messa in mezzo.
La logica delle proposte europee è la stessa usata per l’Irlanda del Nord: per non creare una frontiera esterna “dura” al confine con Gibilterra (o la Repubblica d’Irlanda) si effettuano controlli europei in territorio britannico. Ma proprio sull’Irlanda del Nord Londra presenterà oggi proposte per cambiare il sistema - accettato nell’accordo di divorzio - perché non sostenibile sul piano pratico. In caso di rifiuto il Regno Unito minaccia di disapplicare unilateralmente le norme concordate.