Di Emiliano Guanella
Una notizia che in Sudamerica si attendeva da tempo e che alimenta ora le speranze fra i famigliari delle vittime delle dittature militari degli anni Settanta: Papa Francesco ha confermato che verranno aperti pubblicamente gli archivi del Vaticano riguardanti i regimi del Cono Sud, una grande serie di documenti finora riservati che potranno essere utili per la ricostruzione dei crimini commessi. L’annuncio è stato dato durante un incontro in Piazza San Pietro con Angela "Lita" Boitano, madre di due ragazzi desaparecidos durante la dittatura argentina.
Intervista a Angela "Lita" Boitano
RSI Info 02.05.2015, 17:31
Contenuto audio
Le relazioni fra la Chiesa cattolica e i governi militari dell’epoca furono proficue. I colpi di Stato in Argentina, Cile, Bolivia, Paraguay, Uruguay e Brasile vennero appoggiati in generale dalle alte gerarchie ecclesiastiche dell’epoca. Salvo rare eccezioni, l’omertà e il silenzio sulle atrocità commesse è stata la prassi consolidata, anche se poi in ogni paese si visse una realtà differente. In Cile la Chiesa si mosse con discrezione per facilitare salvacondotti ad alcuni oppositori in fuga dal regime di Augusto Pinochet; a Buenos Aires il nunzio apostolico Pio Laghi era intimo amico degli alti esponenti della giunta militare e appoggiava pubblicamente il regime, elogiandone la difesa dei valori cristiani contro il pericolo di una “deriva comunista”. Ufficialmente, il Vaticano fece poco o nulla per salvare la vita di decine di giovani sacerdoti della Teologia della Liberazione che vennero sequestrati, torturati e uccisi. Le Madri di piazza di Maggio ricordano ancora oggi la complicità di parte del clero con il governo de facto, un clima ripreso anche nel film Garage Olimpo, di Marco Bechis, del 1999.
Intervista a Tati Almeida, della madri di Piazza di Maggio
RSI Info 02.05.2015, 17:31
Una scena dal film "Garage Olimpo" di Marco Bechis
RSI Info 02.05.2015, 17:33
Secondo gli storici gli archivi del Vaticano potranno essere particolarmente utili per individuare la catena delle decisioni prese all’interno dei regimi dittatoriali e il funzionamento dell’apparato della repressione di Stato. Le informazioni potranno anche servire come prove per i processi ancora in corso in alcuni paesi come l’Argentina, il Cile o l’Italia, come spiega Jorge Iturburu, procuratore rappresentante delle famiglie delle vittime nel processo in corso a Roma sul Piano Condor, la strategia d’azione congiunta dei diversi regimi militari sudamericani dell’epoca.
Intervista a Jorge Iturburu
RSI Info 02.05.2015, 17:29
Contenuto audio
Per Papa Francesco, accusato in passato di non essersi impegnato a fondo durante gli anni della dittatura per la salvaguardia dei diritti umani, l’apertura degli archivi vaticani rappresenta una sfida importante e allo stesso una risposta concreta alla richiesta di delucidazione e verità storica portata avanti dai famigliari delle vittime. Una ferita aperta che la Chiesa, oggi, intende affrontare. Gli archivi sono ora in un processo di declassificazione, catalogazione e digitalizzazione e verranno resi pubblici nel 2016.