Il primo faccia a faccia televisivo in Brasile tra il leader di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva (PT) e il presidente di destra Jair Bolsonaro (PL), in vista del ballottaggio per le presidenziali del 30 ottobre, si è chiuso in pareggio, seppure con connotazioni lievemente più positive per Lula, secondo le analisi a caldo sui siti online dei media.
L’ex presidente Lula ha guidato il primo blocco, trascinando Bolsonaro sul terreno di scontro della cattiva gestione della pandemia e dei ritardi sui vaccini, costringendolo a rispondere a domande scomode, e definendolo più volte "menzognero" e "faccia di bronzo".
I due hanno incrociato "le armi" sulle fake news, espediente che ha fortemente connotato tutta la campagna elettorale, fino all'ultimo clamoroso caso di questo fine settimana con illazioni sulla pedofilia di Bolsonaro, in un video fatto circolare dalla sinistra, e rimosso perché "falso" sulla base di una decisione del Tribunale superiore elettorale.
A condurre le danze nell’ultima parte è stato invece Bolsonaro, che supportato dall'ex giudice protagonista dell’inchiesta sulla corruzione “Lava Jato”, Sergio Moro, ha obbligato Lula a parlare a lungo dello scandalo legato al gigante petrolifero Petrobras, arrivando a definirlo "una vergogna per il Paese".