Luigi Mangione, sospettato di aver assassinato all’inizio di dicembre l’amministratore delegato di UnitedHealthCare per vendicarsi contro le assicurazioni sanitarie, è stato trasferito giovedì a New York, dove è comparso per la prima volta davanti alla giustizia federale.
Il trasferimento è stato accuratamente messo in scena dalle autorità americane e le reti di news hanno mostrato il giovane, vestito con una tuta carceraria arancione, scortato lentamente da uomini delle forze dell’ordine con elmetti e fucili a tracolla, dopo il suo atterraggio a New York a bordo di un elicottero.
Laureato in ingegneria, ex studente brillante proveniente da una famiglia benestante di Baltimora, il 26enne in mattinata era comparso davanti a un tribunale dello Stato della Pennsylvania vicino al luogo del suo arresto lo scorso 9 dicembre.
Le accuse federali si aggiungono ora a quelle decise dalla procura locale di Manhattan, in particolare per omicidio legato a un “atto di terrorismo”. Secondo un documento giudiziario pubblicato giovedì dalla giustizia federale, gli investigatori non hanno dubbi sul fatto che Mangione avesse pianificato il suo atto.
Davanti alla giustizia dello Stato di New York, rischia al massimo l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. Davanti a una corte federale, le imputazioni sono punibili con la pena di morte.
Radiogiornale 12.30 del 10.12.2024: il servizio di Elisa Fraccaroli
RSI Info 10.12.2024, 12:51
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