Nella serata di sabato si è tenuta a Tel Aviv una manifestazione contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a seguito della quale 15 persone sono state arrestate. Le autorità hanno spiegato che si tratta di manifestanti che sono rimasti nelle strade della città anche dopo la fine della protesta, violando quindi l’ordine pubblico e tentando di bloccare il traffico con dei falò.
Anche in altre città del Paese migliaia di israeliani sono scesi in piazza per chiedere al governo di garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza.
Sul fronte strategico, alcuni alti funzionari del movimento islamista avrebbero dichiarato di voler posticipare il ritiro israeliano dall’Asse Filadelfia e dal Corridoio Netzarim (entrambi nella Striscia) fino alla fine della fase finale dell’accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi. Questo a condizione che venda stabilito un calendario per il completo ritiro di Israele da Gaza e la fine della guerra.
Si discute sull’apertura di un fronte di guerra con il Libano
Nel frattempo, stando alla tv israeliana Channel 13, Netanyahu avrebbe affermato, in una discussione con i responsabili della sicurezza, che l’obiettivo di Gerusalemme è quello di avviare il prima possibile un fronte di guerra con il Libano. I tempi non sono stati fissati, ma secondo un collaboratore anonimo del premier potrebbe trattarsi di qualche settimana o mese.
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Notiziario 15.09.2024, 06:00
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