Non accennano a placarsi la commozione, ma anche i risvolti giudiziari, per la morte improvvisa di Diego Maradona. Lo provano le centinaia di immagini degli omaggi di atleti e tifosi in ogni parte del mondo. E lo testimoniano le lacrime della figlia maggiore Dalma che, sola nel palco che fu del padre, ha assistito nella "Bombonera" alla vittoria-omaggio del Boca sul Newell's Boys.
Morte Maradona, il servizio sui funerali (Telegiornale 27.11.2020, 20h00)
RSI Info 27.11.2020, 21:27
Ma i titoli dei media non si alimentano anche e soprattutto dei risvolti giudiziari, delle polemiche e delle tensioni che il decesso di un simile difficile ed imprevedibile personaggio non può mancare di provocare. Giudici, pm, avvocati e agenti di polizia lavorano a Buenos Aires su un dossier difficile, complesso, che ipotizza il reato di omicidio colposo e che implica decine di testimonianze, e l'esame di una voluminosa documentazione scritta, audio e video.
Per ora l'unico personaggio che è rimasto impigliato nella rete giudiziaria è il medico del "Pibe de oro", Leopoldo Luque, che come indagato ha subito la perquisizione della casa e della clinica.
Inoltre, vista l'ampia cerchia di conoscenze e di "amicizie" di Maradona, è comprensibile che molti personaggi siano in fila per contribuire ad agitare ulteriormente le acque torbide che circondano la dinamica della sua morte.
Stamani è stata la volta dell'avvocato Rodolfo Baqué, che difende gli interessi dell'infermiera Dahiana Madrid. Ha rivelato che due mercoledì fa Diego è caduto nella villa dove era stato trasferito sbattendo la testa sul lato destro, opposto a quello dove era stato operato per la rimozione di un ematoma subdurale. Prima dell'incidente, ha aggiunto, "era stato rinchiuso per tre giorni nella sua stanza. È arrivato ad avere 115 pulsazioni al minuto, ed il giorno prima di morire ne aveva 109, quando è noto che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni". Il corpo "inviava segnali che non sono stati ascoltati".