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Soccorritori uccisi, Israele: “Non abbiamo sparato indiscriminatamente”

Replica la Mezzaluna Rossa: “Hanno sparato per uccidere” - Il 23 marzo a Gaza i soldati israeliani hanno ucciso 15 soccorritori palestinesi, poi gettati in quella che l’ONU ha definito una “fossa comune”

  • 2 ore fa
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Un fotogramma del video diffuso dal New York Times: mostra come le ambulanze fossero chiaramente riconoscibili

  • New York Times
Di: AFP/M. Ang. 

L’esercito israeliano, al termine di un’indagine - condotta però da ufficiali dello stesso esercito -, ha dichiarato che i suoi militari, accusati di aver trucidato 15 soccorritori medici palestinesi il 23 marzo 2025 nella Striscia di Gaza, non hanno aperto il fuoco “indiscriminatamente”. Dice inoltre di non aver trovato alcun segno di “esecuzione”, di essere “dispiaciuto” per le vittime collaterali ma ha altresì ribadito che 6 delle persone uccise erano membri di Hamas (il movimento islamista che Israele combatte a Gaza). L’esercito di Israele ha inoltre rilevato “diverse scorrettezze, disobbedienza agli ordini, incapacità di fornire un resoconto completo” dell’accaduto, che hanno portato al licenziamento dell’ufficiale responsabile dei soldati sul campo quel giorno.

15 soccorritori uccisi dall’esercito israeliano il 23 marzo, nei pressi di Rafah

Il 23 marzo, nei pressi di Rafah, nel sud del territorio palestinese, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro le squadre della Difesa civile e della Mezzaluna Rossa, uccidendo 15 soccorritori. La Mezzaluna Rossa, da parte sua, ha affermato che i soldati israeliani hanno sparato con “l’intento di uccidere”.

L’ONU: i corpi gettati in una “fossa comune”

I corpi delle vittime sono stati trovati diversi giorni dopo la sparatoria, sepolti nella sabbia in quella che l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) ha definito una “fossa comune”.

Il video che smonta la versione israeliana, ambulanze con luci accese e ben riconoscibili

Subito dopo, l’esercito israeliano ha inizialmente affermato che i suoi soldati avevano ricevuto informazioni che un convoglio si stava “muovendo verso di loro nel buio in modo sospetto” con le luci spente, spingendoli ad aprire il fuoco da lontano. Un video recuperato dal cellulare di una delle vittime e diffuso dalla Mezzaluna Rossa, però, ha smontato la versione israeliana, mostrando ambulanze che viaggiavano con le luci accese, perfettamente riconoscibili come mezzi di soccorso.

L’indignazione in tutto il mondo

La sparatoria è stata ampiamente condannata in tutto il mondo, suscitando una forte indignazione e ha evidenziato i pericoli che corre il personale medico e paramedico a Gaza dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele, il 7 ottobre 2023.

A gennaio 2025 la rivista scientifica Lancet ha pubblicato uno studio secondo il quale il numero dei morti nella Striscia è sottostimato. Il periodo preso in esame “va dall’ottobre del 2023”, quando esplose il conflitto, “alla fine del giugno 2024”, ha spiegato ai microfoni di SEIDISERA Francesco Checchi, professore di epidemiologia all’Università di medicina tropicale di Londra e coautore dello studio. Durante questo periodo il bilancio delle vittime fornito dal ministero della sanità di Gaza “era di 36’000 decessi” a seguito di ferite di guerra. La stima dei ricercatori indica invece “64’000 decessi per ferite di guerra”. In ogni caso è da evidenziare che queste stime, in assenza di specifici dati, non tengono però conto di tutte le persone morte per effetti indiretti legati al conflitto, come le infezioni o la malnutrizione. Inoltre, essendo passati altri 6 mesi, il numero effettivo dei morti si attesta “certamente al di sopra di 70’000 e probabilmente verso gli 80’000”, precisa il ricercatore.

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