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Marty, smentita di Belgrado

I servizi segreti serbi negano possibili azioni contro l'ex procuratore ticinese. Il DFAE invece conferma: "In contatto con Belgrado per chiarire la vicenda"

  • 11 aprile 2022, 15:45
  • 20 novembre, 18:18
00:30

RG 12.30 dell'11.04.2022

RSI Info 11.04.2022, 15:34

  • archivio keystone
Di: RG/ATS/Swing 

I servizi segreti serbi hanno smentito le accuse di avere minacciato di morte Dick Marty, ex consigliere agli Stati e già relatore del Consiglio d'Europa, che vive sotto la protezione della polizia da 16 mesi. In una lettera inviata oggi, lunedì, al servizio delle attività informative della Confederazione, i servizi serbi definiscono "dannose le affermazioni di un loro coinvolgimento in azioni di assassinio". Lo riferisce il portale di informazioni serbo "Politika".

01:46

Dick Marty sotto scorta, le reazioni

Telegiornale 11.04.2022, 22:00

"Il 18 dicembre 2020, ho ricevuto una telefonata dalla polizia. Mi informava che ero sotto minaccia di morte e mi annunciava che sarei stato messo immediatamente sotto alta protezione della polizia", riferisce l'ex procuratore che, nel 2007, ha denunciato i sequestri extragiudiziali e le torture praticate dalla CIA con la complicità dei Paesi europei all'indomani dell'11 settembre.

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La Serbia reagisce a Dick Marty

SEIDISERA 11.04.2022, 20:22

  • TiPress

FedPol ritiene che Dick Marty corra un pericolo di grado 5, il massimo, e gli ha proposto di cambiare identità e indirizzo. "Grado 5 significa sparire, ma per me era totalmente fuori questione", dice Dick Marty. "Così siamo rimasti ad un livello molto alto fino ad ora: livello 4. Non è mai successo in Svizzera che qualcuno sia rimasto ad un livello di pericolo così alto per così tanto tempo".

"In contatto con Belgrado per chiarire la vicenda"

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sollecitato dalla RSI, ha definito “inaccettabili” le minacce di morte nei confronti di Dick Marty e dichiarato di lavorare a stretto contatto con Ministero pubblico della Confederazione e polizia federale per chiarire la vicenda.

Il DFAE ha inoltre dichiarato che le autorità svizzere sono in stretto contatto con quelle serbe. L’ex procuratore pubblico, ex consigliere agli Stati e già relatore del Consiglio d’Europa – che vive sotto alta protezione da 16 mesi – stando a quanto emerso in questi giorni è infatti minacciato di morte da elementi radicali dei servizi segreti di Belgrado che, secondo quanto affermato dallo stesso Marty, vorrebbero “liquidarlo” per “scaricare la colpa sui kosovari”.

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