Almeno 110 contadini sono stati uccisi in Nigeria, sabato, mentre stavano lavorando nei campi. È l'attacco più sanguinario contro dei civili avvenuto quest'anno nel Paese, confrontato con fenomeni legati all'estremismo islamico ormai da più di un decennio. Il massacro è avvenuto nel giorno delle elezioni locali, le prime dall'inizio dell'insurrezione di Boko Haram nel 2009. Da allora, più di 36'000 persone sono state uccise.
"Il 28 novembre, nel primo pomeriggio, uomini armati sono arrivati in motocicletta e hanno sferrato un brutale attacco a uomini e donne che lavoravano nei campi di Koshobe", ha detto domenica il coordinatore umanitario ONU in Nigeria, Edward Kallon.
L'attacco è avvenuto in una risaia a meno di dieci chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, epicentro dell'insurrezione islamista. Agricoltori, pescatori e taglialegna sono spesso presi di mira dagli jihadisti, che li accusano di trasmettere informazioni all'esercito o di non pagare la "tassa" jihadista, obbligatoria per l'esercizio di un'attività economica in alcune zone del Borno.