Un’azione collettiva di risarcimento danni nei confronti di 1'905 migranti detenuti dal 2012 nell’isola di Manus, in Papua Nuova Guinea nel Pacifico, si è conclusa mercoledì con un accordo extragiudiziale. L’indennizzo, che verrà ripartito tra i profughi, è di 70 milioni di dollari australiani, l’equivalente circa di 51 milioni di franchi. A questa cifra si aggiungono altri 20 milioni di costi legali.
L’Australia in questo modo ha evitato di andare a processo dopo che era stata accusata di aver violato gli obblighi di assistenza, tenendo i richiedenti l’asilo (provenienti da Medio Oriente, Africa e Asia) in condizioni che hanno causato loro gravi danni fisici e psicologici.
Per le ONG che da anni denunciano i maltrattamenti si tratta di una vittoria per i diritti umani, mentre la ministra che si occupa di immigrazione ha parlato di un semplice accordo che permette di evitare lungaggini processuali. Il campo di "accoglienza" rimarrà aperto.
AFP/AlesS