Il Governo austriaco ha annunciato mercoledì il suo ritiro dal patto dell’ONU sulle migrazioni, che sarà formalmente posto in atto a dicembre e al quale Vienna dichiara di opporvisi, come Ungheria e Stati Uniti, per “difendere la propria sovranità in materia d’immigrazione. “L’Esecutivo ha ritenuto opportuno non firmare il patto delle Nazioni Unite sulla migrazione e così non legarlo all’Austria”, ha indicato un comunicato della coalizione diretta dal cancelliere conservatore Sebastian Kurz con il partito d’estrema destra FPÖ.
Quest’ultima formazione politica ha sostenuto nelle ultime settimane una campagna tesa a far boicottare da Vienna il testo, considerato come il primo documento internazionale sulla gestione delle migrazioni. E per quanto tale accordo non fissi obblighi particolari, l’Austria giustifica appunto la decisione con “l’importanza di difendere la sovranità nazionale”, secondo quanto ha affermato il cancelliere Kurz citato nella nota. Gli Stati membri dell’ONU, Stati Uniti esclusi, hanno approvato il documento nel luglio scorso, dal quale si è poi ritirata qualche giorno dopo Budapest. L’intesa deve essere sottoscritta dall’insieme dei firmatari nel corso di un meeting previsto in Marocco, a Marrakesh, il 10-11 dicembre.