Non accenna a diminuire il numero di migranti che di giorno in giorno tentano di raggiungere l’Europa. Secondo Frontex, l’agenzia europea delle dogane, quest’anno oltre 500'000 persone hanno varcato i confini UE: circa 156'000 nel solo mese di agosto. A titolo di paragone, in tutto il 2014 i migranti recensiti ai confine esterni dell’Unione erano 280'000.
Ad essere maggiormente toccate dall’attuale ondata di arrivi sono le isole greche, raggiunte il mese scorso da 88'000 persone (11 volte di più che nell’agosto del 2014). Mentre in Italia, dove arrivano perlopiù eritrei e migranti dei paesi del Corno d’Africa, gli arrivi ad agosto sono stati 13’000, meno della metà che nello stesso periodo del 2014.
Oltre 200 migranti sono stati soccorsi dalla marina militare italiana domenica nel Canale di Sicilia
RSI Info 15.09.2015, 15:01
Stato di emergenza nel sud dell'Ungheria
In Ungheria, primo paese UE – esclusa la Grecia – dove arrivano le decine di migliaia di profughi che scelgono la rotta balcanica, le persone recensite da Frontex sono state 150’000 dall’inizio dell’anno, ma secondo la polizia magiara il numero supera le 200'000 unità. Persone arrivate per la maggior parte dalla Serbia per proseguire in altri paesi del nord e dell’ovest: Austria, Germania, ma anche Scandinavia e Gran Bretagna. Un esodo che ha spinto Budapest a decretare lo stato di emergenza nel sud del paese e a varare nuove norme più restrittive in materia di immigrazione: da oggi chi si rende colpevole di entrata illegale può essere espulso o condannato a tre anni di carcere.
L'Ungheria ha chiuso le frontiere ai profughi
RSI Info 15.09.2015, 14:59
Mediterraneo: quasi 3'000 morti
Intanto, migliaia di persone continuano perdere la vita nel tentativo di raggiungere il Vecchio continente. Sono 2'812 quelle morte da inizio anno attraversando il Mediterraneo: un dato che si riferisce ai coloro che hanno tentato di arrivare in Italia, Grecia, Spagna e Malta, aggiornato ieri dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM).
Un profugo siriano porta suo figlio in braccio mentre nuota al largo dell’isola di Lesbo, in Grecia, dopo che il gommone su cui viaggiavano è naufragato.
Numeri a cui si devono aggiungere i morti di stamani, quando un barcone salpato dalla Turchia con a bordo oltre 200 persone è affondato nel tentativo di raggiungere le coste elleniche: 22 persone sono morte, fra queste 4 bambini. In questi casi la distinzione fra profughi e migranti economici appare superflua.
Le operazioni di soccorso dopo il naufragio fra Turchia e Grecia
RSI Info 15.09.2015, 14:59
ATS/REUTERS/AFP/ludoC
Per saperne di più: il sito di Frontex
Dal TG 12.30: