Reportage

Momento della verità per Nusantara, futura capitale indonesiana

La città vuole essere la più “smart” e “green” al mondo, ma aumentano i dubbi sulla sostenibilità del gigantesco progetto finanziato soprattutto con fondi privati

  • 16 giugno, 09:29

La capitale utopica nella giungla

Falò 13.06.2024, 21:40

  • RSI
Di: Loretta Dalpozzo/Falò

Trentacinque miliardi di franchi, 2 milioni di abitanti, 256’000 ettari, ovvero quattro volte la superficie di Giacarta. Questi sono i numeri Nusantara, la futura nuova capitale d’Indonesia che promette di essere la città più verde e intelligente del mondo, un’estesa città forestale costellata di strutture e infrastrutture all’avanguardia, in cui ci si muove con i mezzi pubblici, autobus elettrici automatizzati e macchine volanti.

Ispirata da Shenzhen, Dubai e Washington DC, le autorità assicurano che non sarà un fallimento come Naypyidaw, nel Myanmar, Putrajaya in Malaysia, o altre capitali, divenute città fantasma. “Impariamo dai migliori e correggiamo gli errori dei peggiori” ha detto Agung Wicaksono, vice direttore degli investimenti per Nusantara.

Ma a poche settimane dall’inaugurazione della prima fase, due figure di spicco hanno dato le dimissioni: Bambang Susantono, capo dell’autorità di Nusantara, e il suo vice, Dhony Rahajoe, hanno lasciato i loro incarichi, sollevando dubbi sulla sostenibilità del progetto.

Uno smacco per il Presidente uscente, Joko Widodo, che vede Nusantara, come la sua più grande eredità, simbolo dell’Indonesia del futuro. Con la vittoria di Prabowo Subianto alle presidenziale di febbraio, in tandem con il figlio di Widodo, la continuazione del sogno sembrava assicurata.

È un simbolismo senza senso, anche perché l’Indonesia non può permetterselo finanziariamente” dice Sulfikar Amir, uno degli analisti più critici della nuova capitale. Per la sua realizzazione infatti, la maggior parte dei fondi deve arrivare dal settore privato.

Il governo punta al 17 agosto, 79esimo anniversario dell’indipendenza, per dare inizio al trasferimento della capitale indonesiana via da Giacarta, la metropoli nota per il suo inquinamento, il traffico cronico e il problema di subsidenza.

Ma è Nusantara la soluzione? Quale sarà il vero impatto sociale, ambientale ed economico? Cosa ne sarà delle comunità indigene del Borneo?

Il governo indonesiano ha reclutato figure di alto profilo, tra cui l’ex primo ministro britannico Tony Blair e il principe ereditario di Abu Dhabi Mohammed bin Zayed Al Nahyan, per allontanare le preoccupazioni sulla deforestazione e sullo scarso interesse degli investitori stranieri, sapendo che il momento della verità si avvicina, tra speranze e battute d’arresto.

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