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Morti a Gaza: “Per il 70% donne e bambini”

Lo sostiene un rapporto dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che ha preso in esame i primi sei mesi del conflitto

  • 2 ore fa
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Le vittime del conflitto prese in esame dal documento dell'ONU

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

Circa il 70% delle persone uccise a Gaza in 6 mesi da attacchi israeliani, bombardamenti e altre azioni ostili, erano bambini e donne, il che indica “una violazione sistematica dei principi fondamentali del diritto umanitario internazionale, tra cui distinzione e proporzionalità”, afferma un rapporto reso noto venerdì a Ginevra dall’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite. La percentuale, temporalmente, copre il periodo di sei mesi dal primo novembre 2023 al 30 aprile 2024.

Il documento di 32 pagine descrive in dettaglio “la terribile realtà che si è verificata per il popolo di Israele e Gaza dal 7 ottobre 2023”, precisa un comunicato che accompagna il rapporto ed afferma che deve essere fatta giustizia per le gravi violazioni del diritto internazionale che sono state commesse. Le uccisioni di civili e le violazioni del diritto internazionale esaminate “potrebbero in molti casi costituire crimini di guerra. Se commesse come parte di un attacco diffuso o sistematico diretto contro una popolazione civile, in seguito a una politica statale o organizzativa, queste violazioni possono costituire crimini contro l’umanità”, aggiunge l’ONU. Infine, se commesse “con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, possono anche costituire genocidio”.

Il documento dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite (OHCHR) mostra come i civili abbiano subito l’impatto degli attacchi, anche attraverso l’iniziale “assedio completo” di Gaza da parte delle forze israeliane, così come i fallimenti del governo israeliano nel consentire l’ingresso di aiuti umanitari, le distruzioni e i ripetuti sfollamenti di massa.

“Questa condotta delle forze israeliane ha causato livelli senza precedenti di uccisioni, morti, feriti, fame e malattie”, afferma il rapporto. I gruppi armati palestinesi hanno anche condotto ostilità tali da contribuire a danneggiare i civili, aggiunge. Simili atti, condannati dall’ONU come pure le “gravi violazioni del diritto internazionale su vasta scala” commesse il 7 ottobre 2023 da Hamas e altri gruppi armati palestinesi contro civili israeliani e stranieri, “potrebbero costituire crimini di guerra e crimini contro l’umanità”, afferma il documento.

Commentando il rapporto, l’Alto commissario ONU dei diritti umani, Volker Türk, ha sottolineato l’imperativo per Israele di rispettare pienamente e immediatamente tali obblighi internazionali.

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