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Mykolaiv nei guai a causa della diga

Ponti distrutti e centri abitati sommersi dall'acqua fuoriuscita dal bacino artificiale, svuotatosi con la distruzione dell'immenso sbarramento presso Nova Kakhovka

  • 7 giugno 2023, 12:49
  • 28 giugno 2023, 09:16
Una signora di Kherson attraversa sconvolta la strada inondata nel suo quartiere

Una signora di Kherson attraversa sconvolta la strada inondata nel suo quartiere

Di: AFP/AP/Reuters/EnCa

Le inondazioni provocate dall'esplosione della diga di Kakhovka, nell’Oblast Kherson, hanno danneggiato i vicini ponti della regione meridionale di Mykolaiv. Lo ha riferito il responsabile dell'amministrazione militare della città di Snihurivka (nell'Oblast di Mykolaiv) Ivan Kukhta citato dalla CNN.

Kukhta ha reso noto che un ponte nel villaggio di Yelyzavetivka è stato distrutto e un altro nel villaggio di Halahanivka è stato "completamente sommerso dall'acqua". Ha inoltre aggiunto che le autorità locali stanno sgobmerando i residenti dalle abitazioni a Snihurivka.

Intanto, a Marianske, nell'Oblast di Dnipropetrovsk milioni di pesci sono morti a causa della distruzione della diga e il relativo svuotamento del bacino artificiale che conteneva quasi 18 miliardi di metri cubi d'acqua. I cadaveri dei pesci si trovano lungo un tratto di molti chilometri. Ne è stato vietato il consumo in relazione ai concreti rischi di malattie legate alle acque contaminate in cui si sono trovati gli animali uccisi.

Secondo quanto hanno riferito funzionari ucraini al quotidiano britannico Guardian, circa 42'000 persone sono a rischio a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga presso la località di Nova Kakhovka è stata fatta saltare in aria. Il picco dell'onda alluvionale è previsto per la giornata odierna mentre l’acqua continua a salire nell’ampia porzione di territorio allagata.

Il cuore agricolo ucraino potrebbe diventare un deserto

La distruzione della diga di Kakhovka allagherà decine di migliaia di ettari di terreni agricoli nel sud dell'Ucraina e potrebbe trasformare in "deserti" almeno 500'000 ettari di terreno rimasti senza irrigazione", ha dichiarato il Ministero dell'Agricoltura di Kiev. Il disastro interromperà la fornitura di acqua a 31 enormi sistemi di irrigazione dei campi nelle province di Dnipropetrovsk, Kherson e Zaporizhia, azzerando la produzione di cereali, ma anche di verdura e frutta, senza dimenticare il foraggio e i girasoli.

Il vasto cuore agricolo dell'Ucraina, parzialmente alimentato dal fiume Dnipro, è fondamentale per le forniture mondiali di grano, olio di girasole e altri prodotti alimentari. I prezzi globali del grano e del mais sono aumentati martedì per i timori di un'interruzione della produzione.

E come se tutto ciò non bastasse, il presidente ucraino Zelensky ha ricordato un altro rischio ambientale legato alla devastazione dell’immensa struttura idroelettrica risalente all’epoca sovietica. Il capo di Stato ha infatti spiegato che "si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare. Lo sgombero delle persone dall'area allagata è in atto e quasi ottanta insediamenti sono a rischio".

Continua il rimbalzo di responsabilità tra Kiev e Mosca

Intanto, sull'origine della distruzione della diga, continuano ad arrivare notizie contraddittorie. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia, che controlla l'impianto, di aver commesso un "atto di terrorismo" e ha parlato di "ecocidio" in riferimento al disastro ambientale.

Al contrario, per il Cremlino si è trattato di un atto di sabotaggio dell'esercito ucraino per nascondere i presunti fallimenti della controffensiva, che per Kiev però non è ancora iniziata.

Accuse impossibili da verificare anche secondo le Nazioni Unite, che hanno affermato di non essere in possesso di informazioni indipendenti su cosa abbia scatenato il collasso dell'impianto. Tuttavia, il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha dichiarato che si tratta di "un'altra devastante conseguenza dell'invasione russa dell'Ucraina".

Sulla sponda occidentale del fiume, controllata dall'esercito ucraino, sarebbero 16'000 le persone colpite dalle inondazioni causate dalla distruzione della diga di Kakovkha. Sul lato orientale, invece, nei territori occupati dai russi, sarebbero fino a 25'000. E secondo un bilancio diffuso dai media russi, qui i dispersi sarebbero almeno sette. Le autorità locali sostenute da Mosca hanno dichiarato lo stato d'emergenza.

Ucraina, soccorritori al lavoro

Telegiornale 07.06.2023, 12:30

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