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Naufragio migranti, la versione greca fa acqua

Mentre al largo del Peloponneso continua la ricerca di centinaia di vittime, si accende la polemica: per la stampa locale la Grecia voleva trainare i migranti verso le acque italiane

  • 17 giugno 2023, 18:52
  • 24 giugno 2023, 09:12

SEIDISERA del 17.06.2023 - La corrispondenza di Elena Kaniadakis

RSI Mondo 17.06.2023, 18:06

  • Keystone
Di: SEIDISERA-Kaniadakis/OCartu

Per il quarto giorno consecutivo continuano le ricerche delle vittime al largo della città greca di Pylos, ma il numero dei corpi è rimasto invariato dal primo giorno: ufficialmente i morti sono 78, mentre i dispersi potrebbero essere fino a 550. Attorno a quella che la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson ha definito "la peggiore tragedia nel Mediterraneo" continua a infiammarsi pure la polemica attorno al modus operandi delle autorità greche.

Nelle ultime ore sta infatti emergendo un atteggiamento quantomeno reticente della Guardia costiera greca. Venerdì le autorità hanno ammesso di aver agganciato per pochi minuti il peschereccio con una corda. Questo sarebbe successo circa tre ore prima del naufragio, per comunicare con i migranti che invece avrebbero rifiutato i soccorsi, intenzionati a continuare il viaggio verso l'Italia. Un vero e proprio colpo di scena, perché questa versione dei fatti era stata smentita fino al giorno prima dalle stesse autorità, nonostante le testimonianze dei superstiti.

Nella stampa greca si sta d'altronde facendo sempre più concreta l'ipotesi che questo intervento con la corda fosse stato taciuto, perché in realtà l'intenzione delle autorità greche fosse quella di trainare il peschereccio nelle acque adiacenti, dove il soccorso marittimo spetta all'Italia. L'intervento, chiaramente contrario al diritto internazionale, secondo i superstiti avrebbe poi fatto ribaltare il barcone.

Grecia, continuano le polemiche dopo il naufragio

Telegiornale 17.06.2023, 20:00

"La Grecia non può tollerare più migranti", parlamentare espulso

Un parlamentare della destra greca è stato espulso dal partito dell'ex primo ministro Kyriakos Mitsotakis, in cerca di un secondo mandato alle urne il prossimo fine settimana, per commenti razzisti dopo il naufragio dei migranti la notte di martedì.

Pur condannando la "tragica" perdita di vite umane, compresi dei "bambini", Spilios Kriketos, un parlamentare del partito Nuova Democrazia (Nd) di Mitsotakis, aveva affermato giovedì scorso che la Grecia "non può tollerare più migranti", in un'intervista sul canale Kontra YouTube. Ha poi accusato i migranti di furto. Dichiarazioni che lo hanno portato all'espulsione.

"Opinioni come quelle espresse da Spilios Kriketos non hanno posto nel nostro partito - ha affermato Nuova Democrazia in una nota -. Le dichiarazioni di odio e razzismo non fanno parte dei nostri valori".

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