L'oppositore russo Alexei Navalny accusa il presidente russo Vladimir Putin di essere "dietro" al tentativo di avvelenarlo dello scorso 20 agosto. Navalny lo ha affermato durante la prima intervista pubblicata da quando è stato dimesso dall'ospedale Charité di Berlino dove è stato curato per oltre un mese. Un'accusa che il Cremlino ha subito bollato come inaccettabile. "Lavora per la CIA", ha spiegato il portavoce Dmitry Peskov.
RG 18.30 del 01.10.2020 La corrispondenza di Stefano Grazioli
RSI Info 01.10.2020, 20:30
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Oggi l'oppositore è ancora in Germania dove continua la convalescenza che, secondo il suo portavoce "durerà parecchio tempo". "Affermo che dietro questo atto c'è Putin, non vedo altra spiegazione", ha detto Navalny al settimanale tedesco Der Spiegel, che giovedì mattina ha pubblicato alcuni estratti dell'intervista sul suo sito web. "Il mio dovere ora è di rimanere come sono, qualcuno che non ha paura. E non ho paura", ha detto anche l'avversario principale del Cremlino. Secondo il settimanale tedesco, come conferma lo stesso oppositore nell'intervista, che sarà pubblicata integralmente giovedì, l'intenzione è quella di tornare in Russia una volta guarito.
Attivista anticorruzione e feroce critico del Cremlino, il 44enne Alexei Navalny si è ammalato gravemente il 20 agosto a bordo di un aereo partito dalla Siberia. Tre laboratori europei avevano concluso che era stato avvelenato con un agente nervino di tipo Novichok, sviluppato per scopi militari in epoca sovietica. Diverse capitali occidentali avevano invitato la Russia a fornire spiegazioni, ma il Cremlino ha sempre respinto tutti gli inviti ad indagare e tutte le accuse di essere coinvolto nella faccenda.
ATS/AFP/Swing
23.09.2020 - Alexey Navalny è stato dimesso
Telegiornale 23.09.2020, 14:30