Con 61 voti a favore e 59 contro il nuovo governo israeliano del premier Benyamin Netanyahu ha ottenuto giovedì sera la fiducia della Knesset (Parlamento). Per l'esecutivo di coalizione il Likud si avvale del sostegno di quattro altre liste parlamentari: anche così gode in parlamento di una maggioranza, appunto, di appena 61 deputati su 120.
Oltre alla carica di premier Netanyahu manterrà anche gli esteri, con viceministro, Tzipi Hotoveli, una parlamentare del Likud nota per le posizioni nazionaliste e per la sua avversione ad uno Stato palestinese indipendente.
Un'immagine scattata giovedì sera a Gerusalemme
Alla difesa Netanyahu ha confermato Moshe Yaalon (Likud), mentre alla finanze farà il suo esordio il centrista Moshe Kahlon, reduce da una campagna elettorale populista.
Reazioni allarmate ha destato nell'opposizione la nomina alla carica di ministra della giustizia di Ayelet Shaqed: una parlamentare del partito Focolare ebraico che sostiene il movimento dei coloni e che si prefigge di limitare le prerogative della Corte suprema israeliana.
Netanyahu mentre si rivolge alla Knesset
L'ingresso di Netanyahu in aula è stato accolto con una contestazione da parte dei deputati della Lista araba unita, il terzo partito alla Knesset in ordine di grandezza.
ATS/M.Ang.