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Netanyahu tra l'incudine e il martello

Un partito alleato minaccia di far saltare il Governo se il premier bloccherà la controversa riforma. Ma se ciò non accade il Paese rischia uno sciopero generale

  • 27 marzo 2023, 12:11
  • 20 novembre, 11:39
Manifestanti in protesta, stamani a Gerusalemme, nei pressi della sede della Corte suprema

Manifestanti in protesta, stamani a Gerusalemme, nei pressi della sede della Corte suprema

  • reuters
Di: ATS/AFP/EnCa 

Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra "Potenza ebraica" e ministro per la Sicurezza nazionale, lunedì ha evocato la possibilità di far cadere subito il Governo se il premier Benyamin Netanyahu decidesse di fermare la riforma giudiziaria che punta a limitare l'influenza della Corte Suprema e vorrebbe rafforzare il potere governativo a scapito dell'indipendenza dei giudici.

Lo riferiscono i media israeliani, precisando che Ben Gvir ha sottolineato che il significato di un arresto della riforma sarebbe "una resa di fronte alle violenze nelle strade". Senza il partito di Ben Gvir Netanyahu perde la maggioranza necessaria alla Knesset.

Intanto, il leader del sindacato dei dipendenti degli aeroporti israeliani, Pinchas Idan, ha annunciato l'arresto immediato lunedì di tutti i decolli dallo scalo Ben Gurion di Tel Aviv. Si tratta, ha spiegato, di una protesta nei confronti della grande riforma giudiziaria avviata dall’Esecutivo Netanyahu e contro il licenziamento del ministro della Difesa Yoav Galant.

Poco prima il leader della centrale sindacale Arnon Bar David aveva preannunciato uno sciopero generale in tutto il Paese se il primo ministro non bloccherà la riforma legislativa.

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Telegiornale 26.03.2023, 20:00

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