Centinaia di persone sono scese in piazza venerdì sera a New York per manifestare contro l'emergenza nazionale dichiarata da Donald Trump allo scopo di ottenere i fondi necessari per costruire il muro al confine con il Messico. E iniziano a fioccare, intanto, le azioni legali contro la decisione presidenziale.
RG 12.30 del 16.02.2019: la corrispondenza di Emiliano Bos
RSI Info 16.02.2019, 13:33
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I manifestanti hanno sfilato per le strade della metropoli chiedendo alla Commissione giustizia della Camera di avviare subito le audizioni per ostacolo alla giustizia da parte del presidente. Tra le richieste, anche quella al Senato di creare una commissione stile Watergate per indagare sui legami fra Trump e la Russia. La polizia newyorkese ha intanto compiuto diversi arresti tra i dimostranti che si erano avvicinati pacificamente al Trump Hotel, senza precisare quante persone e perché sono finite in manette.
Intanto l'organizzazione no profit Public Citizen ha fatto causa per bloccare il presidente e la sua emergenza nazionale che gli consentirebbe di spostare 8 miliardi di dollari dal budget federale sul progetto per erigere il muro con il Messico. Si tratta della prima azione legale contro la decisione. L’azione legale è stata avviata a sostegno di tre proprietari di terreni nell'area di Rio Grande Valley, nel sud del Texas, a cui il Governo ha comunicato che realizzerà alcune sezioni del muro sulla loro proprietà.
Anche El Paso, la città texana al confine con il Messico usata da Donald Trump come simbolo della crisi, si è associata a tre organizzazioni no profit per presentare un'azione legale contro l'emergenza nazionale.
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