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Niente da fare per Donald Trump

La Corte suprema ha respinto il ricorso del Texas, sostenuto da numerosi Stati e deputati repubblicani, in cui si chiedeva di ribaltare il risultato delle presidenziali

  • 12 dicembre 2020, 10:24
  • 22 novembre, 17:59
Sostegno a Donald Trump davanti alla Corte suprema

Sostegno a Donald Trump davanti alla Corte suprema

  • Keystone
Di: Diem/ATS/RG 

La Corte suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso del Texas, sostenuto dall'amministrazione Trump, da 17 Stati e da un oltre 100 rappresentanti repubblicani al Congresso, in cui si chiedeva di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali americane del 3 novembre scorso che hanno dato la vittoria a Joe Biden. In sostanza i nove giudici hanno concluso che uno Stato non ha competenze giuridiche nel voto degli altri. Questa azione legale – avviata all’inizio della settimana - mirava a invalidare i risultati delle elezioni in Georgia, Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, tutti vinti dal candidato democratico.

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L'impugnativa era stata presentata dal procuratore generale Ken Paxton. Contestava le modifiche alle procedure di voto nei quattro Stati (erano state introdotte per facilitare il voto durante la pandemia), domandava di non considerarne i loro voti (ciò che avrebbe privato Biden di 62 grandi elettori facendogli perdere la maggioranza) e chiedeva di rinviare la votazione del 14 dicembre quando i grandi elettori si riuniranno per eleggere formalmente il presidente.

La sentenza dovrebbe aver definitivamente spianato la strada all'elezione formale di Joe Biden che lunedì dovrebbe ottenere il sostegno di 306 delegati, mentre 232 dovrebbero votare per Donald Trump. A quel punto si chiuderà in modo definitivo ogni possibilità legale di cambiare l’esito delle elezioni. I repubblicani al Congresso però potrebbero fare un ulteriore tentativo di annullare l’elezione del nuovo presidente dopo le festività, ma la maggioranza democratica alla Camera riuscirebbe a impedirlo. A quel punto, nulla dovrebbe più impedire a Joe Biden di insediarsi il 46esimo presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio.

Il leader repubblicano in Texas evoca la secessione

Il numero uno del partito repubblicano del Texas, Allen West, in una nota ha invocato la secessione dopo la decisione della Corte Suprema."Gli Stati rispettosi della legge dovrebbero mettersi insieme e costituire una Unione di Stati che rispetterà e si atterrà sempre alla Costituzione", ha scritto.

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