Dopo settimane di accese polemiche, Donald Trump rinuncia a inserire una domanda sulla cittadinanza nel questionario del censimento in programma per il prossimo anno. La decisione è stata comunicata lunedì a seguito dello stop decretato dalla Corte Suprema.
Il presidente statunitense ha però ordinato al Governo di rimediare la risposta attraverso i dati forniti nelle banche dati dell’amministrazione federale. “In tal modo – ha spiegato nel corso di una conferenza alla Casa Bianca – saremo in grado di garantire che il censimento fornirà un numero accurato di quanti cittadini, non cittadini e migranti illegali ci sono negli Stati Uniti”.
Il censimento ha un impatto sulla distribuzione di 675 miliardi di dollari di sovvenzioni federali e determina il numero di seggi assegnato a ciascuno Stato nella Camera dei rappresentanti. I democratici si erano opposti all'inserimento della domanda sulla cittadinanza perché convinti che avrebbe alimentato i timori di molti immigrati (6,5 milioni circa), inducendoli a non rispondere, e avrebbe consentito ai repubblicani di ridisegnare a loro vantaggio i collegi elettorali.
Intanto, stando a quanto riferito dal New York Times, l'agenzia federale dell'immigrazione si appresterebbe a compiere domenica un'operazione sull'intero territorio statunitense per arrestare migliaia di persone senza i documenti in regola ed espellerli dal paese. Fortemente voluta dai vertici del Dipartimento di sicurezza nazionale, era stata posposta almeno due volte su ordine di Donald Trump.
Trump rinuncia alla domanda sulla nazionalità nel censimento
Telegiornale 12.07.2019, 14:30