Dopo sette anni alla Casa Bianca, Barack Obama ha messo i concetti di "cambiamento" e "speranza" al centro del suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione, ha professato ottimismo, invitando a non cedere alle paure in tempi di "cambiamenti straordinari". A non credere a chi, per fermare i progressi in campo economico, sociale e dei diritti civili diffonde nel Paese ansie, timori, insicurezza. L'affondo è nei confronti dei repubblicani, che a novembre tenteranno di riconquistare la presidenza USA.
Obama ha citato anche le parole pronunciate dal Papa davanti al Congresso a settembre: "Imitare l'odio e la violenza dei tiranni e degli assassini è il modo migliore per prendere il loro posto". Così - ha aggiunto Obama - "quando i politici insultano i musulmani questo non ci rende piu' sicuri. E tradisce quello che siamo come Paese". Un riferimento a Donald Trump e alle sue proposte shock di vietare l'ingresso dei musulmani negli USA e di chiudere le moschee.
Obama ha replicato a chi descrive l'America come un Paese in declino economico e senza leadership in politica estera. Ha parlato di "venditori di fumo" e rivendicato i risultati raggiunti, dopo la grande crisi, in crescita e occupazione. Ha sottolineato come non ci sia alcuna minaccia all'esistenza dell'America, nonostante le difficoltà e la complessità della lotta allo Stato Islamico e al terrorismo. "Non siamo di fronte a una terza guerra mondiale", ha detto, difendendo con forza lo storico accordo sul programma nucleare dell'Iran che "ha evitato un nuovo conflitto". Nessun cenno all'incidente nel Golfo Persico dove due navi USA sono state catturate dagli iraniani a poche ore dal suo discorso.
ANSA/M.Ang.
Dal TG12.30: