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Nuove "purghe" in Turchia

A due settimane dalla vittoria nel referendum, Erdogan caccia altri 4'000 funzionari pubblici

  • 30 aprile 2017, 00:46
  • 23 novembre, 05:52
Erdogan ha invocato ancora una volta lo stato d'emergenza

Erdogan ha invocato ancora una volta lo stato d'emergenza

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La Turchia è alle prese con un nuovo giro di vite, a due settimane dall’approvazione tramite referendum della riforma costituzionale del presidente Recep Tayyp Erdogan. Il Governo ha sospeso 4'000 funzionari pubblici grazie a due decreti pubblicati oggi, sabato, in virtù dello stato d’emergenza imposto in seguito al fallito golpe del luglio 2016.

Dei 3'974 dipendenti pubblici coinvolti dai decreti, un migliaio lavoravano al ministero della giustizia e altri mille erano dipendenti delle forze armate, tra questi sono compresi un centinaio di piloti dell’aviazione militare. Sono stati estromessi anche 500 universitari impiegati nelle istituzioni pubbliche.

La svolta conservatrice sta colpendo anche la stampa e i mezzi di comunicazione: secondo Turkey Blocks, le autorità hanno bloccato l’accesso all’enciclopedia online Wikipedia, mentre sono state oscurate le trasmissioni televisive di incontri di coppia.

ats/afp/mamo

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