I Governi mondiali restano con il fiato sospeso per la diffusione della variante Omicron, che in pochi giorni dalla sua scoperta in Sudafrica ha già valicato i confini di diversi continenti, dall'Europa all'Australia. "È una corsa contro il tempo" per capirne di più e adottare le contromisure giuste, sottolinea la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen.
Lo spettro di un'ennesima accelerazione della pandemia sta facendo tornare restrizioni e confini blindati. Israele e Marocco hanno infatti già chiuso le frontiere, nel giorno in cui nei Paesi Bassi è entrato in vigore il semi-lockdown. Non chiude invece il Sudafrica, che però valuta l'ipotesi di un obbligo vaccinale.
Il Regno Unito ha la lista rossa più lunga tra i Paesi dell'Africa australe da cui è vietato viaggiare, ma a Londra vogliono rafforzare le proprie difese. Nel Regno sono stati registrati tre casi di Omicron ed in gioco c'è la possibilità di "godersi il Natale con le famiglie", ha sottolineato il ministro della Salute Sajid Javid. Martedì scatterà l'obbligo di mascherina nei negozi e nei trasporti, e l'obbligo di test monoclonale per tutti gli arrivi, con quarantena fino al risultato.
Sulla variante appena scoperta gli scienziati lavorano per capire come si sia sviluppata, quanto sia pericolosa e quanto possa aggirare gli attuali vaccini. Per i medici sudafricani, che per primi si sono trovati a studiarla, i sintomi dei contagiati sono "lievi", ma le sue numerose mutazioni la rendono un ibrido mai visto prima, e quindi degno della massima attenzione. "Ci vorranno due-tre settimane per avere una visione completa", ha spiegato la stessa Von der Leyen.
La lista rossa svizzera si allunga
Altri quattro Paesi - Angola, Australia, Danimarca e Zambia - sono stati inseriti dalla Confederazione nella lista dei Paesi per cui vige un obbligo di quarantena di 10 giorni. Oltre all'isolamento serve un test del Covid negativo.