La scorsa settimana gli agenti FBI hanno perquisito la residenza dell'ex presidente USA Donald Trump in Florida. Oggi, giovedi, il giudice federale che aveva autorizzato l'operazione ha deciso che l'affidavit dell'FBI non va pubblicato per intero, ma solo parzialmente. Si tratta della dichiarazione giurata nella quale si spiegano le ragioni dell'operazione, di cui alcune testate giornalistiche hanno chiesto la pubblicazione. Ora il Dipartimento della giustizia statunitense ha tempo fino al prossimo 25 agosto per rivedere il documento e riproporlo con degli omissis.
Negli scorsi giorni, a seguito della perquisizione il giudice e gli agenti dell'FBI sono finiti sotto l'attacco dei politici repubblicani. Il leader repubblicano alla Camera Kevin McCarthy ha parlato di politicizzazione armata, mentre da alcuni deputati di destra è partita la richiesta di tagliare i fondi dell’agenzia di intelligence.
FBI nel mirino dei politici repubblicani dopo il raid nella residenza di Trump in Florida
Attacchi ed episodi di violenza
Si tratta di una raffica di attacchi contro l'FBI senza precedenti nella loro virulenza, al punto che per calmare le acque è dovuto intervenire l'ex vicepresidente Mike Pence, esortando i suoi colleghi di partito ad abbassare i toni di uno scontro che potrebbe anche sfuggire di mano.
Alcuni episodi di violenza si sono infatti già verificati nei giorni successivi al raid dell'FBI. La scorsa settimana un uomo è per esempio stato ucciso a Cincinnati mentre cercava di entrare armato nella sede del Bureau. Un altro uomo è stato arrestato in Pennsylvania dopo che aveva scritto sui social di essere pronto a uccidere il maggior numero di agenti in segno di vendetta per la perquisizione.
In tutto questo, giovedì Trump ha condiviso sul suo social Truth un post in cui l'FBI viene definita "fascista". Ed è proprio Trump che in questa situazione ci sta guadagnando. Da una parte, la vicenda lo riporta al centro dell'attenzione mediatica, dall'altra perché dopo il raid dell'FBI le donazioni giornaliere a favore della campagna Trump sono più che triplicate, superando il milione di dollari.
Perquisizione Trump: FBI sotto attacco
SEIDISERA 18.08.2022, 20:44
Contenuto audio
L'indagine per spionaggio "è la più carica di conseguenze"
"In questo momento - secondo Claire Finkelstein, docente di diritto e di filosofia alla Scuola di legge della University of Pennsylvania, intervistata dalla RSI - l'indagine per spionaggio è la più carica di conseguenze" per l'ex presidente Donald Trump. "In base al mandato di perquisizione e alle dichiarazioni rilasciate dal ministro della Giustizia, sembra di capire che il Dipartimento di giustizia ritenga che Trump stesse occultando, per motivi che restano ignoti, documenti classificati relativi a segreti nucleari". Il fatto che il Dipartimento si sia opposto alla pubblicazione dell'affidavit corrobora l'ipotesi che sia stata aperta un'inchiesta criminale.
C'è chi ritiene più realistico cercare di incriminare Trump per reati meno gravi. Ma l'esperta è convinta che l'ex presidente debba essere incriminato per quelli più gravi, quali l'insurrezione e la cospirazione sediziosa, "reati che hanno il vantaggio di impedirgli di ricoprire cariche pubbliche".
Intanto si guarda alle elezioni presidenziali del 2024. È più probabile che Trump si ritrovi di nuovo alla Casa Bianca oppure dietro le sbarre? "Fino a prima della perquisizione avrei risposto in modo più pessimistico: avevo l'impressione che il ministro della Giustizia fosse molto riluttante nell'andare a fondo dei crimini compiuti da Trump". Ma ora le prospettive sono cambiate. "Se mi chiede se penso che il Dipartimento di giustizia sia pronto a incriminare un ex presidente, sono tentata di rispondere di sì". Insomma, se emergessero prove evidenti di un intento criminale, "credo che il procuratore generale avrebbe il coraggio e la lucidità per incriminare Trump" conclude.