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Ora l'aria in Cina è più pulita

Una mappa della NASA rivela una riduzione dell'inquinamento da biossido di azoto: è l'effetto collaterale del coronavirus

  • 1 marzo 2020, 00:18
  • Ieri, 19:48
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La qualità dell'aria in Cina a gennaio e febbraio

  • NASA
Di: eb 

I satelliti di monitoraggio dell'inquinamento della NASA e dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno rilevato una significativa diminuzione del biossido di azoto (NO2) in Cina nel mese di febbraio. Si tratta di una riduzione riconducibile, secondo gli studiosi, alle misure senza precedenti prese nel paese per bloccare il contagio da coronavirus.

Le mappe elaborate dalla NASA e dall'ESA, infatti, mostrano le concentrazioni di biossido di azoto, un gas nocivo emesso dai veicoli a motore, dalle centrali elettriche e dagli impianti industriali, dal 1° al 20 gennaio 2020 (prima della quarantena) e dal 10 al 25 febbraio (durante la quarantena).

La riduzione dell'inquinamento da NO2 è stata dapprima evidente nei pressi di Wuhan, focolaio dell'epidemia, ma alla fine si è diffusa in tutto il paese. Durante la diffusione del virus, in Cina, milioni di persone sono state messe in quarantena, numerose fabbriche sono state chiuse e gli spostamenti sono stati limitati.

"È la prima volta che vedo un calo così importante in un'area così ampia per un evento specifico", ha dichiarato Fei Liu, ricercatore della NASA ed esperto in qualità dell'aria, ricordando di aver visto un calo del biossido di azoto durante la crisi economica del 2008, ma più graduale.

Anche le emissioni di CO2 si sono ridotte nel mese di febbraio in Cina. Secondo gli studi del sito specializzato Carbon Brief, il calo è stato di circa un quarto, e anche questo è almeno in parte riconducibile alle misure di contenimento del coronavirus: il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra si sono fortemente ridotti.

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Notiziario 23.00 del 29.02.2020 - L'ultimo bilancio dei casi di coronavirus in Svizzera e nel mondo

RSI Info 01.03.2020, 00:18

I primi casi di coronavirus di cui si è avuto notizia in Cina risalgono alla fine del 2019. Nel giro di poco più di 20 giorni, le autorità cinesi hanno bloccato l'area di Wuhan e le attività locali sono state interrotte, mettendo in campo una delle prime drastiche misure di questo tipo. Oggi il totale dei casi di contagio accertati nel mondo ha superato gli 85'600 e gli effetti sull'economia si stanno propagando anche in altre località, riducendo gli scambi e in alcuni casi paralizzando le attività produttive.

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